Sissi l’imperatrice
Tuesday 25.03.2025
– Sunday 30.03.2025
Politeama Rossetti
– Sunday 30.03.2025
Politeama Rossetti
“Sissi l’imperatrice” in scena alla Sala Bartoli dal 25 al 30 marzo alla Sala Bartoli, scritto da Roberto Cavosi che ne è anche il regista e interpretato da Federica Luna Vincenti, percorre un viaggio alla scoperta di una delle donne più famose di tutti i tempi, l’imperatrice Elisabetta d’Austria. La sua vita - raccontata spesso come una fiaba con tanto di carrozze dorate, gioielli, balli a corte - è anche in realtà l’emblema della lotta di una donna indipendente in contrasto con le convenzioni della sua epoca. La sua storia si intreccia infatti a quella di un impero destinato a scomparire, ma che fino all’ultimo mostrerà al mondo i suoi splendori e i suoi artigli.
In “Sissi l’imperatrice” Federica Luna Vincenti incarna Elisabetta d’Austria, una donna che, sottratta all’olografia grazie anche alla pubblicazione dei suoi diari, ci appare in una veste tanto dirompente quanto irriverente e attuale, che non può che affascinarci e colpirci nel profondo.
“Sissi l’imperatrice” si snoda in vari quadri, ognuno dei quali prende in esame alcuni aspetti del suo carattere e pensiero: dalla filosofia al sesso, dalla politica all’arte. Un percorso ove, senza reticenze, Sissi ci parla di sé, della sua Weltanschauung, in quel suo modo crudo, cinico e pieno di dolore con cui si esprimeva – «Le vere lacrime non si possono versare, e quelle che si versano scorrono tutte invano», ripeteva spesso. Si sentiva abbandonata, sola in un mondo crudele dove le guerre erano una condanna per tutto il genere umano. Fino al momento della sua morte ha sempre covato dentro di sé un feroce senso di colpa per quella dei suoi figli, un senso di colpa che, anche se nei fatti non aveva alcun fondamento, per tutta la vita l’aveva sempre divorata portandola a veri e propri vaneggiamenti, nei quali versava parole piene d’acidità nel disprezzo di tutto e tutti, anche dell’Imperatore stesso: «Marito mio dove sei' Che uomo sei se neghi a tua moglie la possibilità di essere una donna'».
"Sissi è il simbolo di un mondo condannato. Se fosse questione soltanto della sua vita, della sua personale esistenza, già varrebbe la pena di occuparsene. Ma si tratterebbe semplicemente di un caso. Sissi invece è al tempo stesso un caso e un simbolo. Per questo non la si può trascurare. Come fenomeno umano fu la figura più affascinante di una decadenza, di una rovina” (E.M. Cioran).
Biglietti e abbonamenti sono ancora disponibili presso i punti vendita e nei circuiti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: www.ilrossetti.vivaticket.it Informazioni sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040.3593511.
In “Sissi l’imperatrice” Federica Luna Vincenti incarna Elisabetta d’Austria, una donna che, sottratta all’olografia grazie anche alla pubblicazione dei suoi diari, ci appare in una veste tanto dirompente quanto irriverente e attuale, che non può che affascinarci e colpirci nel profondo.
“Sissi l’imperatrice” si snoda in vari quadri, ognuno dei quali prende in esame alcuni aspetti del suo carattere e pensiero: dalla filosofia al sesso, dalla politica all’arte. Un percorso ove, senza reticenze, Sissi ci parla di sé, della sua Weltanschauung, in quel suo modo crudo, cinico e pieno di dolore con cui si esprimeva – «Le vere lacrime non si possono versare, e quelle che si versano scorrono tutte invano», ripeteva spesso. Si sentiva abbandonata, sola in un mondo crudele dove le guerre erano una condanna per tutto il genere umano. Fino al momento della sua morte ha sempre covato dentro di sé un feroce senso di colpa per quella dei suoi figli, un senso di colpa che, anche se nei fatti non aveva alcun fondamento, per tutta la vita l’aveva sempre divorata portandola a veri e propri vaneggiamenti, nei quali versava parole piene d’acidità nel disprezzo di tutto e tutti, anche dell’Imperatore stesso: «Marito mio dove sei' Che uomo sei se neghi a tua moglie la possibilità di essere una donna'».
"Sissi è il simbolo di un mondo condannato. Se fosse questione soltanto della sua vita, della sua personale esistenza, già varrebbe la pena di occuparsene. Ma si tratterebbe semplicemente di un caso. Sissi invece è al tempo stesso un caso e un simbolo. Per questo non la si può trascurare. Come fenomeno umano fu la figura più affascinante di una decadenza, di una rovina” (E.M. Cioran).
Biglietti e abbonamenti sono ancora disponibili presso i punti vendita e nei circuiti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: www.ilrossetti.vivaticket.it Informazioni sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040.3593511.