Masterclass di Dante Spinotti: il sogno del cinema
Monday 16.12.2024
Teatro Miela
Teatro Miela
La Casa del Cinema di Trieste è lieta di annunciare la Masterclass di Dante Spinotti, uno degli esponenti più prestigiosi della fotografia cinematografica internazionale, che si terrà lunedì 16 dicembre 2024 alle ore 11:00 presso il Teatro Miela, in piazza Duca degli Abruzzi 3 a Trieste.
La masterclass di Dante Spinotti rappresenta un’opportunità straordinaria per scoprire i segreti della luce e dell’immagine cinematografica, raccontati da uno dei più grandi direttori della fotografia.
L’evento si terrà lunedì 16 dicembre 2024, alle ore 11:00, presso il Teatro Miela in piazza Duca degli Abruzzi 3 a Trieste, con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti (non è prevista la prenotazione). Durante l’incontro, Spinotti ripercorrerà la sua carriera, soffermandosi sulle sue collaborazioni con registi del calibro di Michael Mann, Curtis Hanson, Sam Raimi, Ermanno Olmi, Lina Wertmüller e Peter Bogdanovich. Modera l’incontro Riccardo Costantini.
Dante Spinotti: una carriera tra Italia e Hollywood
Nato a Tolmezzo (Udine), Spinotti ha iniziato la sua carriera in Rai, prima di approdare al grande cinema internazionale grazie a Dino De Laurentiis e al regista Michael Mann. Il suo talento lo ha portato a lavorare su film di culto come “Heat - La sfida”, “L.A. Confidential”, “The Insider”, “The Last of the Mohicans” e molte altre pellicole di successo, spaziando tra thriller, western, commedie romantiche e film di supereroi. È stato candidato a due premi Oscar e ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti come il Lifetime Achievement Award dell’American Society of Cinematographers.
L’evento è organizzato dalla Casa del Cinema di Trieste grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Dante Spinotti, direttore della fotografia
Lungo la sua carriera, Dante Spinotti ha illuminato stagioni e generi molto diversi del cinema mondiale: dall’esordio su grande schermo, dopo le prime esperienze di operatore televisivo, con Il minestrone (Sergio Citti, 1981), sino alla grande chiamata del cinema americano, che lo ha portato a stringere un importante sodalizio con il regista Michael Mann coronato da premi prestigiosi e da una candidatura agli Oscar, per The Insider. Thriller metropolitani (L.A. Confidential, Curtis Hanson, 1997), western (The Quick and the Dead, Sam Raimi, 1995), commedie romantiche (Frankie and Johnny, Garry Marshall, 1991), film di supereroi (X Men – The Last Stand, Brett Ratner, 2006, Ant-Man and the Wasp, Peyton Reed, 2018): non c’è genere a cui questo maestro non abbia prestato il proprio imprescindibile contributo, così come sono innumerevoli le autrici e gli autori che lo hanno voluto sul set: da Ermanno Olmi a Lina Wertmüller, fino a Peter Bogdanovich.
Biografia di Dante Spinotti
Dante Spinotti è nato a Tolmezzo, Udine, nel 1943. Ha iniziato la sua carriera alla Rai – Radio televisione italiana, dopo aver mosso i primi passi nella fotografia per il cinema con lo zio, il regista e cineoperatore Renato Spinotti, in Kenia. Nel 1985, il produttore Dino De Laurentiis lo ha invitato a lavorare per la prima volta negli Stati Uniti al film Manhunter (1986) di Michael Mann. Da quell’esperienza ha avuto inizio la sua carriera oltreoceano, costellata da grandi successi di pubblico e critica come The Last of the Mohicans (Michael Mann, 1992), Heat (Michael Mann, 1995), L.A. Confidential (Curtis Hanson, 1997), The Insider (Michael Mann, 1999) – titoli, questi ultimi due, per cui è stato candidato agli Oscar – e, in anni più recenti, X-Men: The Last Stand (Brett Ratner, 2006), Public Enemies (Michael Mann, 2009), The Chronicles of Narnia: The Voyage of the Dawn Treader (Michael Apted, 2010). In Italia ha collaborato, tra gli altri, con Ermanno Olmi per La leggenda del santo bevitore (1988) e Il segreto del bosco vecchio (1993); con Giuseppe Tornatore per L’uomo delle stelle (1995), per il quale ha ricevuto un Nastro d’Argento; e con Roberto Benigni per Pinocchio (2002), segnalato per i David di Donatello. Tra gli ultimi lavori figurano Ant-Man and the Wasp (Peyton Reed, 2018), Fatale (Deon Taylor, 2020) e Elyse (Stella Hopkins, 2020). Nel febbraio del 2012, l’ASC (The American Society of Cinematographers) di Hollywood, la più antica associazione dei direttori della fotografia del mondo, gli ha conferito il Lifetime Achievement Award. Nello stesso anno è stato nominato componente del consiglio direttivo della Accademia del Cinema Americano AMPAS (Academy of Motion Picture Arts and Sciences). È Presidente onorario della Cineteca del Friuli, dove è stato costituito il Fondo Dante Spinotti, per salvaguardare e valorizzarne l’opera.
La masterclass di Dante Spinotti rappresenta un’opportunità straordinaria per scoprire i segreti della luce e dell’immagine cinematografica, raccontati da uno dei più grandi direttori della fotografia.
L’evento si terrà lunedì 16 dicembre 2024, alle ore 11:00, presso il Teatro Miela in piazza Duca degli Abruzzi 3 a Trieste, con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti (non è prevista la prenotazione). Durante l’incontro, Spinotti ripercorrerà la sua carriera, soffermandosi sulle sue collaborazioni con registi del calibro di Michael Mann, Curtis Hanson, Sam Raimi, Ermanno Olmi, Lina Wertmüller e Peter Bogdanovich. Modera l’incontro Riccardo Costantini.
Dante Spinotti: una carriera tra Italia e Hollywood
Nato a Tolmezzo (Udine), Spinotti ha iniziato la sua carriera in Rai, prima di approdare al grande cinema internazionale grazie a Dino De Laurentiis e al regista Michael Mann. Il suo talento lo ha portato a lavorare su film di culto come “Heat - La sfida”, “L.A. Confidential”, “The Insider”, “The Last of the Mohicans” e molte altre pellicole di successo, spaziando tra thriller, western, commedie romantiche e film di supereroi. È stato candidato a due premi Oscar e ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti come il Lifetime Achievement Award dell’American Society of Cinematographers.
L’evento è organizzato dalla Casa del Cinema di Trieste grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Dante Spinotti, direttore della fotografia
Lungo la sua carriera, Dante Spinotti ha illuminato stagioni e generi molto diversi del cinema mondiale: dall’esordio su grande schermo, dopo le prime esperienze di operatore televisivo, con Il minestrone (Sergio Citti, 1981), sino alla grande chiamata del cinema americano, che lo ha portato a stringere un importante sodalizio con il regista Michael Mann coronato da premi prestigiosi e da una candidatura agli Oscar, per The Insider. Thriller metropolitani (L.A. Confidential, Curtis Hanson, 1997), western (The Quick and the Dead, Sam Raimi, 1995), commedie romantiche (Frankie and Johnny, Garry Marshall, 1991), film di supereroi (X Men – The Last Stand, Brett Ratner, 2006, Ant-Man and the Wasp, Peyton Reed, 2018): non c’è genere a cui questo maestro non abbia prestato il proprio imprescindibile contributo, così come sono innumerevoli le autrici e gli autori che lo hanno voluto sul set: da Ermanno Olmi a Lina Wertmüller, fino a Peter Bogdanovich.
Biografia di Dante Spinotti
Dante Spinotti è nato a Tolmezzo, Udine, nel 1943. Ha iniziato la sua carriera alla Rai – Radio televisione italiana, dopo aver mosso i primi passi nella fotografia per il cinema con lo zio, il regista e cineoperatore Renato Spinotti, in Kenia. Nel 1985, il produttore Dino De Laurentiis lo ha invitato a lavorare per la prima volta negli Stati Uniti al film Manhunter (1986) di Michael Mann. Da quell’esperienza ha avuto inizio la sua carriera oltreoceano, costellata da grandi successi di pubblico e critica come The Last of the Mohicans (Michael Mann, 1992), Heat (Michael Mann, 1995), L.A. Confidential (Curtis Hanson, 1997), The Insider (Michael Mann, 1999) – titoli, questi ultimi due, per cui è stato candidato agli Oscar – e, in anni più recenti, X-Men: The Last Stand (Brett Ratner, 2006), Public Enemies (Michael Mann, 2009), The Chronicles of Narnia: The Voyage of the Dawn Treader (Michael Apted, 2010). In Italia ha collaborato, tra gli altri, con Ermanno Olmi per La leggenda del santo bevitore (1988) e Il segreto del bosco vecchio (1993); con Giuseppe Tornatore per L’uomo delle stelle (1995), per il quale ha ricevuto un Nastro d’Argento; e con Roberto Benigni per Pinocchio (2002), segnalato per i David di Donatello. Tra gli ultimi lavori figurano Ant-Man and the Wasp (Peyton Reed, 2018), Fatale (Deon Taylor, 2020) e Elyse (Stella Hopkins, 2020). Nel febbraio del 2012, l’ASC (The American Society of Cinematographers) di Hollywood, la più antica associazione dei direttori della fotografia del mondo, gli ha conferito il Lifetime Achievement Award. Nello stesso anno è stato nominato componente del consiglio direttivo della Accademia del Cinema Americano AMPAS (Academy of Motion Picture Arts and Sciences). È Presidente onorario della Cineteca del Friuli, dove è stato costituito il Fondo Dante Spinotti, per salvaguardare e valorizzarne l’opera.