La coscienza di Zeno con Alessandro Haber
Thursday 10.10.2024
– Friday 11.10.2024
Politeama Rossetti
– Friday 11.10.2024
Politeama Rossetti
“Nella settimana della Barcolana, quando Trieste attrae turisti da ogni dove, il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia porta in scena per due giorni - il 10 e l’11 ottobre - “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo - con protagonista Alessandro Haber e la regia di Paolo Valerio - che di Trieste offre una visione culturale, ironica e raffinata. Un modo per conoscerne milieu e atmosfere, per avvicinarsi alla geniale scrittura sveviana, attraverso uno spettacolo da record che riprende per il secondo anno la tournée proprio dalla sede di Trieste, dopo una prima stagione di sold out e successi in tutta Italia”.
Nella settimana della Barcolana, quando Trieste attrae turisti da ogni dove, il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia porta in scena uno spettacolo che fa “entrare” profondamente e con grande piacevolezza nella cultura e nell’atmosfera di Trieste, si tratta de “La coscienza di Zeno” capolavoro di Italo Svevo che - giovedì 10 alle 20.30 e venerdì 11 ottobre alle 17 - è in programma al Politeama Rossetti per la regia di Paolo Valerio e con protagonista Alessandro Haber.
Produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Goldenart Production lo spettacolo ha aperto la scorsa stagione a Trieste, ha segnato fin dalla partenza record di pubblico e sold out in tutta Italia e riparte per una lunga tournée che lo porterà a Milano e in moltissimi altri teatri nazionali: prima di riprendere il tour regala ancora due repliche nella città di Italo Svevo e - per chi si trova in città attratto dalla grande regata - potrà rappresentare un’occasione molto gustosa di comprendere meglio il genio della letteratura del Novecento che, con ritardo rispetto ai meriti, proprio questo romanzo (edito 100 anni fa) ha proiettato nell’empireo della letteratura mondiale.
Fra affascinanti suggestioni video (di Alessandro Papa) e un elegante ed efficace adattamento (firmato dallo stesso regista Paolo Valerio e da Monica Codena), il romanzo si sfoglia davanti agli occhi della platea intrecciando cultura, eleganza, ironia e magnetizzando il pubblico in un plot avvincente, dove è impossibile non parteggiare per il protagonista Zeno.
Meticolosamente orchestrata la compagnia di interpreti capeggiata da un apprezzatissimo e originale Alessandro Haber: Francesco Godina è il suo “doppio” uno Zeno giovane che agisce in scena dai suoi ricordi, raccontati allo psicanalista. Negli altri ruoli, Alberto Fasoli, Valentina Violo, Ester Galazzi, Stefano Scandaletti, Emanuele Fortunati, Meredith Airò Farulla, Caterina Benevoli, Chiara Pellegrin, Giovanni Schiavo. Si muovono in una affascinante fusione di linguaggi scenici: con Paolo Valerio hanno infatti collaborato Marta Crisolini Malatesta per la scena e i costumi, Gigi Saccomandi per le luci, Alessandro Papa per i video e Oragravity per le musiche. Lo spettacolo restituisce l’affascinante complessità del milieu in cui Svevo concepisce e ambienta il romanzo e ne illumina i nodi fondamentali e potentemente antesignani attraverso l’inedito adattamento, di Paolo Valerio e Monica Codena. Hanno lavorato attentamente sull’innovativa scrittura sveviana su interessanti scelte di messinscena e su un protagonista fuori da ogni cliché come Alessandro Haber. Sarà lui a coniugare la profondità e l’ironia surreale di Zeno Cosini, a tratteggiarne complessità e fragilità, senso d’inadeguatezza e successi, autoassoluzione e sensi di colpa, la nevrosi e quell’incapacità di sentirsi “in sintonia” con la società, che lo porteranno sul lettino del Dottor S e alla scrittura del diario psicanalitico… Aspetti che si rispecchiano potentemente nelle contraddizioni dell’uomo contemporaneo, e lo rendono un personaggio attuale e teatralissimo nella sua surrealtà, nei suoi divertenti lapsus e ostinazioni, nelle sue intuizioni che ancora ci scuotono. Paolo Valerio concretizza sulla scena la fascinazione dell’analisi che il protagonista fa della propria esistenza e del suo mondo interiore, sdoppiando il personaggio di Zeno e rendendo così quasi tangibile il dialogo che egli ha con sé stesso, il confronto con la sua “coscienza”, lo sguardo partecipe e allo stesso tempo scettico che pone sui ricordi e gli eventi della sua vita. «Come scrive Giorgio Strehler, “La coscienza di Zeno” è «una pietra nel cuore di tutti i triestini» e per me è una sfida davvero particolare» - scrive il regista nelle sue note. «Zeno ci rivela l’inciampo, l’umanità… E anche il personaggio di Alessandro Haber s’intreccia a questa inettitudine e talvolta, durante lo spettacolo, si sovrappone l’uomo all’attore, per sottolineare “l’originalità della vita”. Zeno ci appartiene, racconta di noi, della nostra fragilità, della nostra ingannevole coscienza, della voce che ci parla e che nessuno sente e che ci suggerisce la vita. Attraverso l’occhio scrutatore del Dottor S. ho cercato di restituire la dimensione surreale, ironica e talvolta bugiarda di Zeno, immersa nell’atmosfera della sua Trieste e di tutti gli straordinari personaggi che la vivono. Un immaginario il cui respiro cerebrale dialoga con il mondo dell’arte, con la psicoanalisi e dove ho cercato di rendere con forza la dialettica fra “esterno e interno” nella spietata analisi che Zeno fa della propria esistenza, lasciando costantemente aperta una finestra sul proprio mondo interiore».
La produzione de “La coscienza di Zeno” - era nata nel 2023 fra gli eventi del protocollo siglato, per il centenario della pubblicazione del romanzo, dallo Stabile con Comune di Trieste e LETS Letteratura Trieste, l’Università degli Studi e la Fondazione lirica Teatro Verdi - appartiene a una linea di ricerca e di valorizzazione dei grandi autori che radicati a Trieste, sono stati fondamentali nella letteratura del Novecento europeo.
LA COSCIENZA DI ZENO / personaggi e interpreti in ordine di apparizione
Nella settimana della Barcolana, quando Trieste attrae turisti da ogni dove, il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia porta in scena uno spettacolo che fa “entrare” profondamente e con grande piacevolezza nella cultura e nell’atmosfera di Trieste, si tratta de “La coscienza di Zeno” capolavoro di Italo Svevo che - giovedì 10 alle 20.30 e venerdì 11 ottobre alle 17 - è in programma al Politeama Rossetti per la regia di Paolo Valerio e con protagonista Alessandro Haber.
Produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Goldenart Production lo spettacolo ha aperto la scorsa stagione a Trieste, ha segnato fin dalla partenza record di pubblico e sold out in tutta Italia e riparte per una lunga tournée che lo porterà a Milano e in moltissimi altri teatri nazionali: prima di riprendere il tour regala ancora due repliche nella città di Italo Svevo e - per chi si trova in città attratto dalla grande regata - potrà rappresentare un’occasione molto gustosa di comprendere meglio il genio della letteratura del Novecento che, con ritardo rispetto ai meriti, proprio questo romanzo (edito 100 anni fa) ha proiettato nell’empireo della letteratura mondiale.
Fra affascinanti suggestioni video (di Alessandro Papa) e un elegante ed efficace adattamento (firmato dallo stesso regista Paolo Valerio e da Monica Codena), il romanzo si sfoglia davanti agli occhi della platea intrecciando cultura, eleganza, ironia e magnetizzando il pubblico in un plot avvincente, dove è impossibile non parteggiare per il protagonista Zeno.
Meticolosamente orchestrata la compagnia di interpreti capeggiata da un apprezzatissimo e originale Alessandro Haber: Francesco Godina è il suo “doppio” uno Zeno giovane che agisce in scena dai suoi ricordi, raccontati allo psicanalista. Negli altri ruoli, Alberto Fasoli, Valentina Violo, Ester Galazzi, Stefano Scandaletti, Emanuele Fortunati, Meredith Airò Farulla, Caterina Benevoli, Chiara Pellegrin, Giovanni Schiavo. Si muovono in una affascinante fusione di linguaggi scenici: con Paolo Valerio hanno infatti collaborato Marta Crisolini Malatesta per la scena e i costumi, Gigi Saccomandi per le luci, Alessandro Papa per i video e Oragravity per le musiche. Lo spettacolo restituisce l’affascinante complessità del milieu in cui Svevo concepisce e ambienta il romanzo e ne illumina i nodi fondamentali e potentemente antesignani attraverso l’inedito adattamento, di Paolo Valerio e Monica Codena. Hanno lavorato attentamente sull’innovativa scrittura sveviana su interessanti scelte di messinscena e su un protagonista fuori da ogni cliché come Alessandro Haber. Sarà lui a coniugare la profondità e l’ironia surreale di Zeno Cosini, a tratteggiarne complessità e fragilità, senso d’inadeguatezza e successi, autoassoluzione e sensi di colpa, la nevrosi e quell’incapacità di sentirsi “in sintonia” con la società, che lo porteranno sul lettino del Dottor S e alla scrittura del diario psicanalitico… Aspetti che si rispecchiano potentemente nelle contraddizioni dell’uomo contemporaneo, e lo rendono un personaggio attuale e teatralissimo nella sua surrealtà, nei suoi divertenti lapsus e ostinazioni, nelle sue intuizioni che ancora ci scuotono. Paolo Valerio concretizza sulla scena la fascinazione dell’analisi che il protagonista fa della propria esistenza e del suo mondo interiore, sdoppiando il personaggio di Zeno e rendendo così quasi tangibile il dialogo che egli ha con sé stesso, il confronto con la sua “coscienza”, lo sguardo partecipe e allo stesso tempo scettico che pone sui ricordi e gli eventi della sua vita. «Come scrive Giorgio Strehler, “La coscienza di Zeno” è «una pietra nel cuore di tutti i triestini» e per me è una sfida davvero particolare» - scrive il regista nelle sue note. «Zeno ci rivela l’inciampo, l’umanità… E anche il personaggio di Alessandro Haber s’intreccia a questa inettitudine e talvolta, durante lo spettacolo, si sovrappone l’uomo all’attore, per sottolineare “l’originalità della vita”. Zeno ci appartiene, racconta di noi, della nostra fragilità, della nostra ingannevole coscienza, della voce che ci parla e che nessuno sente e che ci suggerisce la vita. Attraverso l’occhio scrutatore del Dottor S. ho cercato di restituire la dimensione surreale, ironica e talvolta bugiarda di Zeno, immersa nell’atmosfera della sua Trieste e di tutti gli straordinari personaggi che la vivono. Un immaginario il cui respiro cerebrale dialoga con il mondo dell’arte, con la psicoanalisi e dove ho cercato di rendere con forza la dialettica fra “esterno e interno” nella spietata analisi che Zeno fa della propria esistenza, lasciando costantemente aperta una finestra sul proprio mondo interiore».
La produzione de “La coscienza di Zeno” - era nata nel 2023 fra gli eventi del protocollo siglato, per il centenario della pubblicazione del romanzo, dallo Stabile con Comune di Trieste e LETS Letteratura Trieste, l’Università degli Studi e la Fondazione lirica Teatro Verdi - appartiene a una linea di ricerca e di valorizzazione dei grandi autori che radicati a Trieste, sono stati fondamentali nella letteratura del Novecento europeo.
LA COSCIENZA DI ZENO / personaggi e interpreti in ordine di apparizione