La lezione
Thursday 29.02.2024
– Sunday 03.03.2024
Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – Il Rossetti
– Sunday 03.03.2024
Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – Il Rossetti
«Lo spettacolo che è desunto da uno dei testi canonici dell’innovazione teatrale del
Novecento, di un autore particolare come Eugene Ionesco, è la descrizione di una lezione
di un professore nei confronti di un’allieva. Ma questa lezione, che sembra essere lieve e
in qualche modo divertente, a poco a poco si trasforma in un atto di violenza, di
vessazione. Questo professore arriverà al punto di uccidere la sua allieva. Ora tutti si
chiedono: ma allora è un dramma' No. È una commedia, che fa ridere pur essendo
tragica. Potremmo dire che questo è il teatro più indicativo della tradizione della
tragicommedia, uno spettacolo che fa ridere e fa molto riflettere. Credo che sia una sorta
di caratteristica che deve invitare e sollecitare a venire a teatro» dice il regista Antonio
Calenda a proposito de “La Lezione” di Ionesco coprodotto dal Teatro Stabile del
Friuli Venezia Giulia che sarà in scena al Politeama Rossetti dal 29 febbraio al 3
marzo.
Le sue parole danno ragione di una crescente curiosità e attenzione attorno a questa
operazione che è stata molto lodata al suo recente debutto e conta su un cast di attori
molto intrigante.
Un interprete dalla comicità rarefatta e surreale come Nando Paone è infatti stato scelto
per il ruolo del professore, mentre l’allieva sarà Daniela Giovanetti, che il pubblico di
Trieste ha apprezzato tante volte, fino al fantasioso e contemporaneo “Cuore - Sostantivo
maschile” in cui è stata applaudita lo scorso aprile. Completa il cast Valeria Almerighi nel
ruolo della cameriera.
Per Antonio Calenda - che lo scorso anno, ha ricevuto il Sigillo Trecentesco della Città a
riconoscimento del prezioso contributo culturale e artistico che ha offerto durante i molti
anni di direzione del Teatro Stabile - sarà dunque un ritorno che susciterà molto interesse,
proprio per la scelta di questo testo, che dalle scene triestine manca addirittura dagli anni
Settanta e che invece può dire molto alle platee contemporanee.
«“La lezione” è una delle opere più rappresentative della produzione di Eugène Ionesco.
Con il suo nonsense, attraverso una comicità paradossale, il drammaturgo mette in scena
l'irrazionalità della condizione umana e l’angoscia che opprime le esistenze. La
deformazione del linguaggio e delle psicologie dei personaggi, sono la più rarefatta
metafora della sterilità degli individui; che si muovono come fantasmi grotteschi e, talvolta,
sono colmi di umorismo malinconico. Il rovesciamento delle situazioni, riflette senz’altro
l’ipocrisia dei rapporti sociali e delle convenzioni all’interno della società. Infine, la
circolarità dello spettacolo, che termina nello stesso modo in cui è iniziato, lascia
intravedere l’impossibilità del cambiamento.È bene ricordare - sottolinea il regista nelle
sue note - che “La Lezione” è stata scritta nel 1951. Ionesco aveva assistito ai drammi
delle due Guerre mondiali. La nascita e la diffusione di quel teatro inscrivibile sotto il nome
di “Assurdo” è ben comprensibile. Soltanto le atrocità della guerra possono far
comprendere il non-senso, il paradossale e l’illogico che contraddistinguono il genere
umano. Il suo teatro allude, profetico, all’attualità disarmante che ci circonda. Crediamo
che Ionesco meriti la Renaissance che si sta profilando sui palcoscenici di tutta Europa e
alla quale il nostro spettacolo vuole contribuire».
Eugène Ionesco è nato a Slatina, in Romania, da padre romeno e madre francese, figlia
di un ingegnere ferroviario. La sua famiglia emigra in Francia nel 1913 e all’età di undici
anni inizia a scrivere i suoi primi testi. Nel 1925 il divorzio dei genitori lo riporta in Romania
assieme al padre, dove intraprende gli studi letterari all’Università di Bucarest. Sentitosi
incompreso dal padre, che non capisce il suo interesse per la letteratura, torna a vivere
con la madre che nel frattempo l’aveva raggiunto in Romania.
Nel 1938 parte per la Francia per preparare la sua tesi ma l’inizio della Seconda Guerra
Mondiale lo obbliga a ritornare in Romania dove rimarrà fino al 1942. Ritorna poi in
Francia definitivamente e nel 1950 ottiene la nazionalità francese.
Nel 1950 Eugène Ionesco presenta al pubblico la sua prima opera, “La cantatrice calva” al
Théâtre des Noctambules. Malgrado l’insuccesso segna profondamente il teatro
contemporaneo con l’impiego del “non-sens” e il grottesco come leva satirica e metafisica,
diventando così il padre di un nuovo genere teatrale: il teatro dell’assurdo, o meglio dell’
“insolito” come preferisce definirlo. Conosciuto ormai per il suo talento, che gli permette di
vivere della sua arte, raggiunge nel 1959 la consacrazione con l’opera “Rinoceronti”, dove
denuncia ogni forma di totalitarismo.
Autore di importanti scritti sul teatro, entra nel 1971 a far parte de l'Académie française.
Negli ultimi ultimi anni si cimenta nei generi del romanzo e dell’autobiografia.
“La lezione” va in scena alla Sala Assicurazioni Generali da giovedì 29 febbraio a
domenica 3 marzo, sempre alle 20.30 tranne domenica (inizio ore 16).
I biglietti sono
disponibili alla Biglietteria del Politeama Rossetti e nei circuiti consueti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: www.ilrossetti.vivaticket.it
Informazioni sul sito www.ilrossetti.it e
040.3593511.