Roberto Budicin: paesaggi, vedute e ritratti
Saturday 16.12.2023
– Sunday 07.01.2024
Sala Comunale d'Arte
– Sunday 07.01.2024
Sala Comunale d'Arte
Venerdì 15 dicembre alle ore 19 s’inaugura alla Sala Comunale d’Arte di Trieste (piazza dell’Unità d’Italia 4) la personale PAESAGGI, VEDUTE E RITRATTI del pittore ROBERTO BUDICIN, che sarà introdotta sul piano critico dall’architetto Marianna Accerboni. In mostra una trentina di oli e di acquerelli inediti realizzati dal 2020 a oggi
Figlio d’arte, dotato di capacità tecniche e creative molto elevate, - scrive Marianna Accerboni - il pittore Roberto Budicin ci consegna in questa mostra un’immagine della città di Trieste, pervasa da quella luce speciale, che ha ammaliato un architetto di fama internazionale, di origini triestine, come Richard Rogers e condeterminato le mise en scène innovatrici di Giorgio Strehler, regista di fama mondiale, nato e cresciuto a Barcola. Una luce che Budicin sa cogliere e interpretare con grande sensibilità e maestria - così come accade quando dipinge la trasparenza dell’acqua - e che ritroviamo, impalpabile ma efficace, anche nei suoi poetici ritratti, calibrati e intrisi di delicata umanità, secondo un linguaggio neoromantico che poggia saldamente su basi impressioniste. E qui va notato come l’arte del ritratto sia oggi appannaggio di pochi artisti perchè è la più complessa in quanto, attraverso di essa, l’artista deve riuscire a rivelare l’animo del soggetto. C’è poi in questa mostra, che presenta oli e acquerelli tutti realizzati di recente, il gioco sottile dell’amarcord, una licenza poetica che consente a Budicin di abbigliare i pochi personaggi che compaiono nei suoi dipinti secondo la moda del primo Novecento, quando Trieste si trovava ancora sotto l’egida dell’Impero asburgico.
E infine compare il paesaggio puro, senza presenze umane, come accade per esempio in un’interpretazione della natura carsica di grande fascino per l’accostamento cromatico efficace e realistico, ma nel contempo soffuso di un sottile lirismo e intriso esso stesso di luce.
L’approfondito studio delle tecniche della pittura classica e antica, appresa dal padre Sergio, dal maestro Walter Falzari, da altri artisti storici e da libri d’epoca, un’instancabile sperimentazione tecnica e un’appassionata dedizione alla pratica pittorica, consentono a Budicin – conclude Accerboni - di presentare in ogni mostra personale un linguaggio diverso e più maturo che non mancherà di conquistare il fruitore più raffinato.
DOVE: Sala Comunale d’arte – piazza dell’Unità d’Italia, 4 – Trieste
QUANDO: 16 dicembre 2023_7 gennaio 2024
ORARIO: tutti i giorni feriali e festivi 10_13 e 17_20
A CURA DI: Marianna Accerboni
Figlio d’arte, dotato di capacità tecniche e creative molto elevate, - scrive Marianna Accerboni - il pittore Roberto Budicin ci consegna in questa mostra un’immagine della città di Trieste, pervasa da quella luce speciale, che ha ammaliato un architetto di fama internazionale, di origini triestine, come Richard Rogers e condeterminato le mise en scène innovatrici di Giorgio Strehler, regista di fama mondiale, nato e cresciuto a Barcola. Una luce che Budicin sa cogliere e interpretare con grande sensibilità e maestria - così come accade quando dipinge la trasparenza dell’acqua - e che ritroviamo, impalpabile ma efficace, anche nei suoi poetici ritratti, calibrati e intrisi di delicata umanità, secondo un linguaggio neoromantico che poggia saldamente su basi impressioniste. E qui va notato come l’arte del ritratto sia oggi appannaggio di pochi artisti perchè è la più complessa in quanto, attraverso di essa, l’artista deve riuscire a rivelare l’animo del soggetto. C’è poi in questa mostra, che presenta oli e acquerelli tutti realizzati di recente, il gioco sottile dell’amarcord, una licenza poetica che consente a Budicin di abbigliare i pochi personaggi che compaiono nei suoi dipinti secondo la moda del primo Novecento, quando Trieste si trovava ancora sotto l’egida dell’Impero asburgico.
E infine compare il paesaggio puro, senza presenze umane, come accade per esempio in un’interpretazione della natura carsica di grande fascino per l’accostamento cromatico efficace e realistico, ma nel contempo soffuso di un sottile lirismo e intriso esso stesso di luce.
L’approfondito studio delle tecniche della pittura classica e antica, appresa dal padre Sergio, dal maestro Walter Falzari, da altri artisti storici e da libri d’epoca, un’instancabile sperimentazione tecnica e un’appassionata dedizione alla pratica pittorica, consentono a Budicin – conclude Accerboni - di presentare in ogni mostra personale un linguaggio diverso e più maturo che non mancherà di conquistare il fruitore più raffinato.
DOVE: Sala Comunale d’arte – piazza dell’Unità d’Italia, 4 – Trieste
QUANDO: 16 dicembre 2023_7 gennaio 2024
ORARIO: tutti i giorni feriali e festivi 10_13 e 17_20
A CURA DI: Marianna Accerboni
Sala Comunale d'Arte
piazza Unità d'Italia
piazza Unità d'Italia