Miracoli metropolitani
Thursday 04.11.2021
Politeama Rossetti
Politeama Rossetti
Il divertente “Thanks for Vaselina”, poi “Animali da Bar”, che il drammaturgo e regista Gabriele Di Luca definisce i testi più esistenzialisti, e “Cous Cous Klan”, il più distopico… passo dopo passo, il linguaggio disincantato e incisivo di Carrozzeria Orfeo ha conquistato il pubblico, nel panorama nazionale come pure al Politeama Rossetti.
Una conquista assolutamente trasversale, che ha abbattuto confini fra generazioni e tipi di preparazione culturale o aspettative: gli artisti di Carrozzeria Orfeo, attraverso la loro cifra originale e diretta, sanno rivolgersi a una platea molto vasta. Lo fanno anche con “Miracoli metropolitani” l’ultimo loro lavoro che l’autore indica come il testo più politico della loro produzione: si svolge in una vecchia carrozzeria riadattata a cucina per preparare cibo a domicilio per intolleranti alimentari, mentre fuori il mondo ed il futuro sono minacciati da una guerra, dall’inquina- mento e dalla dissoluzione dei rapporti umani veri, sostituiti da quelli “malati” del web. «È il testo in cui il calco umano e drammatico risulta essere più profondo» spiega Di Luca. «L’alimentazione, il rapporto con il cibo come forma di compensazione al dolore, come alienazione di un Occidente decadente e sovralimentato, sempre più distratto e imprigionato dai suoi passatempi superflui, la questione ambientale, la solitudine e la responsabilità: sono questi i temi attorno ai quali di sviluppa il mondo di “Miracoli metropolitani”. Un mondo stupido... uno spettacolo dove si riderà tanto, ma dove non si sta ridendo affatto».
Una conquista assolutamente trasversale, che ha abbattuto confini fra generazioni e tipi di preparazione culturale o aspettative: gli artisti di Carrozzeria Orfeo, attraverso la loro cifra originale e diretta, sanno rivolgersi a una platea molto vasta. Lo fanno anche con “Miracoli metropolitani” l’ultimo loro lavoro che l’autore indica come il testo più politico della loro produzione: si svolge in una vecchia carrozzeria riadattata a cucina per preparare cibo a domicilio per intolleranti alimentari, mentre fuori il mondo ed il futuro sono minacciati da una guerra, dall’inquina- mento e dalla dissoluzione dei rapporti umani veri, sostituiti da quelli “malati” del web. «È il testo in cui il calco umano e drammatico risulta essere più profondo» spiega Di Luca. «L’alimentazione, il rapporto con il cibo come forma di compensazione al dolore, come alienazione di un Occidente decadente e sovralimentato, sempre più distratto e imprigionato dai suoi passatempi superflui, la questione ambientale, la solitudine e la responsabilità: sono questi i temi attorno ai quali di sviluppa il mondo di “Miracoli metropolitani”. Un mondo stupido... uno spettacolo dove si riderà tanto, ma dove non si sta ridendo affatto».