Bogre - La grande eresia Europea
Friday 18.06.2021
Cinema Ariston
Cinema Ariston
Il film “BOGRE – LA GRANDE ERESIA EUROPEA” (Italia 2020, 200’),
documentario sul viaggio di Catari e Bogomìli nell’Europa del Medioevo
per la regia di Fredo Valla - documentarista e sceneggiatore di film
lungometraggi, tra i quali "Il vento fa il suo giro", "Un giorno devi
andare" e “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti - sarà in programma
al cinema Ariston venerdì 18 giugno alle ore 17.00; l’autore Fredo
Valla presenterà il film in conversazione con il giornalista e
scrittore Paolo Rumiz. Il film, con la partecipazione di Giovanni
Lindo Ferretti e Olivier de Robert e con Muriel Batbie-Castell, Gérard
Zuchetto, Alain Vidal, Luca Occelli, Dario Anghilante, è stato girato
attraverso Bulgaria, Italia, Occitania, Bosnia, ed è prodotto da
Chambra d’Oc - IncandenzaFilm - Lontane Province Film con il sostegno
di Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Doc Film Fund, Stefan
Nojkov Foundation e Fondazione Shapdiz di Sofia, CIRDOC Institut de
cultura occitana, Istituto Lorenzo de Medici, Centro Ivan Dujcev,
Espaci Occitan.
“Bogre. La grande eresia europea” racconta un lungo viaggio sulle
tracce di Catari e Bogomìli, eretici del medioevo diffusi dai Balcani
all’Occidente europeo. In lingua d’oc bogre (si legge bugre) significa
bulgaro, ma da secoli la parola ha assunto il significato di inetto,
babbeo, di colui che maschera la verità. Dal XII secolo bogre divenne
un insulto diretto ai Catari d'Occitania, assimilati al movimento dei
Bogomìli bulgari, da cui il catarismo occidentale derivava: questo
rapporto è la testimonianza di un medioevo tutt’altro che buio e
immobile, nel quale le idee viaggiavano da un capo all'altro
dell'Europa. Girato attraverso Bulgaria, Italia, Occitania, Bosnia e
in cinque lingue (bulgaro, francese, occitano, italiano e bosniaco),
il film ricostruisce le relazioni tra i due movimenti. Storia di idee,
di religioni, di incontri, di persone, di poteri, Bogre parte da una
persecuzione dimenticata per fare luce sulle intolleranze del passato
e del presente. «Le vicende di questi eretici - spiega il regista –
trovano un parallelo in storie a noi più vicine, come la Shoah, il
genocidio armeno, l’intolleranza verso chi e diverso da noi e viene a
“invadere” l’Occidente civilizzato: i bogre di oggi. È una storia
estirpata dai libri di storia, ma che, purtroppo, ritorna puntuale nel
corso dei secoli».
Fredo Valla (Sampeyre, 1948) è documentarista, sceneggiatore e
regista. Si è formato con Mario Brenta e Toni Di Gregorio a Ipotesi
Cinema, scuola diretta da Ermanno Olmi, dove ha realizzato i primi
documentari sui temi poi ricorrenti in tutta la sua carriera
(montagna, cultura occitana, guerra, religioni, questioni nazionali).
Con Giorgio Diritti scrive “Il vento fa il suo giro”, finalista al
David di Donatello del 2008 e candidato nella categoria “migliore
sceneggiatura”), e “Un giorno devi andare”. Nel 2013 fonda “L'AURA,
scuola di cinema di Ostana”. Negli stessi anni collabora con Pupi
Avati alla realizzazione di diversi documentari televisivi. Gli ultimi
lavori sono “Più in alto delle nuvole”, dedicato all'impresa del primo
trasvolatore delle Alpi nel 1910, Géo Chavez, e “Non ne parliamo di
questa guerra”, dedicato ai disertori e agli ammutinamenti dei
militari italiani durante la Grande Guerra. Fra il 2014 e il 2018
partecipa alla scrittura e sceneggiatura di “Volevo nascondermi”,
regia di Giorgio Diritti, Nastro d’argento 2020, Orso d’argento al
Festival di Berlino: la collaborazione vale al film e a Valla la
co-candidatura alla miglior sceneggiatura originale ai David di
Donatello 2021.