Dio è donna e si chiama Petrunya
Wednesday 15.01.2020
Cinema Ariston
Cinema Ariston
Il film vincitore del Premio LUX 2019 del Parlamento Europeo “Dio è
donna e si chiama Petrunya” (Macedonia, Belgio, Slovenia, Croazia,
Francia, 2019, 100’) della regista macedone Teona Strugar Mitevska,
sarà presentato in versione originale sottotitolata in italiano al
cinema Ariston mercoledì 15 gennaio alle ore 20.30 nell’ambito dei
“LUX Film Days”, in una serata a ingresso libero organizzata dal LUX
Prize e l'Ufficio d'informazione del PE in collaborazione con La
Cappella Underground e Trieste Film Festival.
“Dio è donna e si chiama Petrunya”, un film con un messaggio universale di lotta per la giustizia, ha vinto l’edizione 2019 del Premio cinematografico LUX. «La storia narra di Petrunya, una giovane donna, che sfida le regole della sua società per cercare giustizia e il proprio posto nella società». Così la regista nord macedone Teona Mitevska ha descritto il suo film, ispirato a una storia vera avvenuta cinque anni fa a Štip, una piccola città nella Macedonia del Nord. Una giovane donna suscitò scalpore partecipando - e vincendo - a una gara tradizionalmente riservata agli uomini. Nella maggior parte del mondo cristiano ortodosso, la festa dell'Epifania del 19 gennaio è celebrata con una corsa per la santa croce che un sacerdote getta in un lago o fiume. La croce dovrebbe portare fortuna al vincitore per tutto l'anno. Il film narra una storia su come ritrovarsi e avere fiducia in se stessi. Petrunya è una donna di 32 anni, laureata in storia, sovrappeso, disoccupata, che viene costantemente umiliata dalla madre prepotente. Quando si trova nel luogo in cui avviene la corsa alla croce, il suo impulso a saltare nell'acqua gelida deriva dalla sua frustrazione per la situazione in cui è stata rinchiusa dalla società. «All'inizio Petrunya è quasi un'anti-eroina, non la crederesti capace di niente - poi si riappropria del suo potere e realizza il suo vero sé. Questo è un messaggio importante soprattutto per noi donne. So che per me la fiducia in me stessa è stata - e in realtà è ancora - un grande problema. Riuscire a dire ‘Ho il diritto di fare questo’. Ecco il percorso che affronta Petrunya. Si tratta di un film femminista, ma tutti possiamo identificarci con la lotta della protagonista per la giustizia».
«Petrunya è un esempio del potere che ha il cinema di cambiare le cose» ha dichiarato la regista Teona Mitevska, facendo notare che nell’ultimo anno a Štip una giovane donna si è tuffata per prendere la croce e la cosa non ha suscitato nessun clamore. Il prete l’ha consegnata a lei senza resistenze.
Con le parole del Presidente del Parlamento europeo David Sassoli durante la cerimonia di premiazione in plenaria il 27 novembre 2019, «Il cinema è una delle tante chiavi che possono aprire la porta per comprendere la realtà in cui viviamo. Il Premio LUX ci fornisce una straordinaria opportunità per fare esattamente questo».
Negli ultimi tredici anni il Premio LUX, istituito nel 2007, ha contribuito alla promozione dei film europei. Ogni anno il Parlamento europeo copre i costi dei sottotitoli in ventiquattro lingue per i tre film finalisti. Finanzia, inoltre, l’adattamento per il pubblico non vedente e non udente e il sostegno alla promozione internazionale del film vincitore.
“Dio è donna e si chiama Petrunya”, un film con un messaggio universale di lotta per la giustizia, ha vinto l’edizione 2019 del Premio cinematografico LUX. «La storia narra di Petrunya, una giovane donna, che sfida le regole della sua società per cercare giustizia e il proprio posto nella società». Così la regista nord macedone Teona Mitevska ha descritto il suo film, ispirato a una storia vera avvenuta cinque anni fa a Štip, una piccola città nella Macedonia del Nord. Una giovane donna suscitò scalpore partecipando - e vincendo - a una gara tradizionalmente riservata agli uomini. Nella maggior parte del mondo cristiano ortodosso, la festa dell'Epifania del 19 gennaio è celebrata con una corsa per la santa croce che un sacerdote getta in un lago o fiume. La croce dovrebbe portare fortuna al vincitore per tutto l'anno. Il film narra una storia su come ritrovarsi e avere fiducia in se stessi. Petrunya è una donna di 32 anni, laureata in storia, sovrappeso, disoccupata, che viene costantemente umiliata dalla madre prepotente. Quando si trova nel luogo in cui avviene la corsa alla croce, il suo impulso a saltare nell'acqua gelida deriva dalla sua frustrazione per la situazione in cui è stata rinchiusa dalla società. «All'inizio Petrunya è quasi un'anti-eroina, non la crederesti capace di niente - poi si riappropria del suo potere e realizza il suo vero sé. Questo è un messaggio importante soprattutto per noi donne. So che per me la fiducia in me stessa è stata - e in realtà è ancora - un grande problema. Riuscire a dire ‘Ho il diritto di fare questo’. Ecco il percorso che affronta Petrunya. Si tratta di un film femminista, ma tutti possiamo identificarci con la lotta della protagonista per la giustizia».
«Petrunya è un esempio del potere che ha il cinema di cambiare le cose» ha dichiarato la regista Teona Mitevska, facendo notare che nell’ultimo anno a Štip una giovane donna si è tuffata per prendere la croce e la cosa non ha suscitato nessun clamore. Il prete l’ha consegnata a lei senza resistenze.
Con le parole del Presidente del Parlamento europeo David Sassoli durante la cerimonia di premiazione in plenaria il 27 novembre 2019, «Il cinema è una delle tante chiavi che possono aprire la porta per comprendere la realtà in cui viviamo. Il Premio LUX ci fornisce una straordinaria opportunità per fare esattamente questo».
Negli ultimi tredici anni il Premio LUX, istituito nel 2007, ha contribuito alla promozione dei film europei. Ogni anno il Parlamento europeo copre i costi dei sottotitoli in ventiquattro lingue per i tre film finalisti. Finanzia, inoltre, l’adattamento per il pubblico non vedente e non udente e il sostegno alla promozione internazionale del film vincitore.