Il mondo di 1920plus - Jakub Rozalski
Wednesday 30.10.2019
– Sunday 03.11.2019
Teatro Miela
– Sunday 03.11.2019
Teatro Miela
1920+ è un universo alternativo, potremmo definirlo “una versione alternativa dell’Europa dei primi anni del XX secolo”. È un luogo in cui tradizione e modernità si scontrano, in un mondo ancora pieno di segreti e spazi inesplorati. Nell’era della rivoluzione industriale, l’umanità è attratta dalle nuove tecnologie, dall’acciaio e dai motori, mentre l’industria si sviluppa in un modo che non ha precedenti. Hanno inizio esperimenti e tentativi di costruire macchine semoventi in acciaio. È il risultato della pressione dei governi, dei generali e della potenza dell’industria bellica. Con l’inizio della corsa agli armamenti, i conflitti su vasta scala non tardano a esplodere. Macchine di grandezza e di forma varia entrano a far parte della quotidianità e dominano incontrastati i campi di battaglia. Come l’Europa e il mondo all’inizio del XX secolo, così il mondo di 1920+ è pieno di contrasti, diversità, misteri e zone inesplorate. In questo mondo, il tradizionale stile di vita in armonia con la natura viene gradualmente soppiantato dalla tecnologia, dall’uso di potenti macchinari e dall’industria pesante.
I paesaggi di campagna in 1920+ hanno un ruolo fondamentale. Tutto viene osservato dal punto di vista di chi vive in campagna e lavora nei campi. Le persone badano ai propri affari e al loro lavoro, lontane dal progresso e dall’imminente e inevitabile cambiamento. Qui l’innovazione tecnologica e la rivoluzione industriale arrivano per ultime e quando le macchine entrano a far parte della vita quotidiana, non sono più mostri spaventosi che incombono all’orizzonte. Le persone si sono abituate alla loro presenza, anche se le macchine non modificano più di tanto le loro condizioni di vita e di lavoro. Credo che questa situazione possa essere paragonata alla comparsa del primo aeroplano. Molti non capivano nemmeno cosa fosse o come funzionasse, ma lo accettarono come parte della realtà in cui stavano vivendo. Le macchine di 1920+ non sono tecnologicamente avanzate o futuristiche. Sono piuttosto rozze, imponenti, strutturalmente complesse, più simili ai carri armati della Prima guerra mondiale. La Storia è sempre stata la mia passione e la mia fonte d’ispirazione. Inizialmente, il progetto 1920+ traeva spunto dalla guerra polacco-bolscevica del 1920 (febbraio 1919 – marzo 1921). Questa guerra (e la battaglia di Varsavia) viene considerata da molti studiosi tra le più importanti nella Storia.
I paesaggi di campagna in 1920+ hanno un ruolo fondamentale. Tutto viene osservato dal punto di vista di chi vive in campagna e lavora nei campi. Le persone badano ai propri affari e al loro lavoro, lontane dal progresso e dall’imminente e inevitabile cambiamento. Qui l’innovazione tecnologica e la rivoluzione industriale arrivano per ultime e quando le macchine entrano a far parte della vita quotidiana, non sono più mostri spaventosi che incombono all’orizzonte. Le persone si sono abituate alla loro presenza, anche se le macchine non modificano più di tanto le loro condizioni di vita e di lavoro. Credo che questa situazione possa essere paragonata alla comparsa del primo aeroplano. Molti non capivano nemmeno cosa fosse o come funzionasse, ma lo accettarono come parte della realtà in cui stavano vivendo. Le macchine di 1920+ non sono tecnologicamente avanzate o futuristiche. Sono piuttosto rozze, imponenti, strutturalmente complesse, più simili ai carri armati della Prima guerra mondiale. La Storia è sempre stata la mia passione e la mia fonte d’ispirazione. Inizialmente, il progetto 1920+ traeva spunto dalla guerra polacco-bolscevica del 1920 (febbraio 1919 – marzo 1921). Questa guerra (e la battaglia di Varsavia) viene considerata da molti studiosi tra le più importanti nella Storia.