Progetto Omero: l'Omero in piazza
Thursday 19.09.2019
piazza Cavana
piazza Cavana
L’Associazione ex allievi del Liceo Petrarca, in coorganizzazione con l’Assessorato all’Educazione, Scuola, Università e Ricerca del Comune di Trieste, e in collaborazione col Liceo Petrarca, offre alla cittadinanza il progetto Omero: una lettura pubblica dell’Odissea, divisa in cinque incontri, il primo dei quali si svolgerà in piazza Cavana dalle 16.00 alle 20.00 di giovedì 19 settembre. I lettori saranno studenti, ex studenti e insegnanti del Liceo Petrarca. Il supporto logistico e l’ospitalità in caso di pioggia saranno forniti dalla Scuola di Musica 55.
Il progetto fa seguito ad un’iniziativa analoga dell’ anno scorso: la lettura integrale dell’Iliade, che ha avuto notevole successo di pubblico.Ci avvarremo anche quest’anno – afferma la presidente Mai - della bellissima traduzione in prosa di Maria Grazia Ciani, pur non rinunciando agli incipit dei canti in greco: farli risuonare ancora una volta è un’emozione e un piacere.
Risuonare è la parola giusta, perché i poemi omerici sono poesia orale, fatta per essere recitata con l’accompagnamento della cetra ed ascoltata: riprendere questa tradizione dà risultati insperati. La lettura si rivolge soprattutto ai giovani, ma anche a coloro che hanno un ricordo scolastico dei poemi omerici e magari non li hanno più riletti.
Ai giovani di oggi viene data molto poco la possibilità di accostarsi alla cultura classica: la storia antica si studia alle elementari e poi alle superiori, con orario ridotto rispetto a un tempo. La lettura quasi integrale dei poemi omerici in seconda e terza media è ormai un ricordo di pochi. Ma c’è un motivo in più per rileggere Omero: anche se nessuno crede più al ‘miracolo greco’, il prodigioso nascere dal nulla della cultura greca, ma sono noti gli stretti legami che essa ebbe con le culture orientali precedenti e contemporanee, non si può negare però che la poesia, la filosofia, l’arte, la storiografia, la scienza, la matematica dei Greci siano alle origini della cultura occidentale.
La nostra cultura – dichiara l’assessore Brandi - deve essere conosciuta prima e più approfonditamente delle altre, non perché migliore, ma perché nostra, ed è importante, soprattutto nella società globalizzata e multiculturale di oggi, in cui entriamo in contatto con culture diverse, non dimenticare le proprie origini.
L’Odissea in particolare è l’archetipo di infiniti altri racconti succedutisi nella narrativa occidentale: di avventure, certo, perché il paesaggio si allarga alle vastità marine e agli incontri curiosi e pericolosi che vi si fanno, ma anche di crescita e presa di coscienza di sé da parte del protagonista. Odisseo resta uno degli eroi mitici più amati e ripresi da poeti e artisti fino ad oggi. E al di là del protagonista sono presenti e finemente tratteggiati molti altri personaggi: Telemaco e Penelope, Antinoo ed Eurimaco, Eumeo ed Euriclea, Calipso, Nausica, Femio e molti altri. I valori proposti nel poema sono ancora una volta profondamente umani: l’accettazione della sofferenza, il coraggio e la capacità di far fronte a situazioni estreme, la curiosità intellettuale, la tenacia nel perseguire i propri fini. Odisseo ci viene proposto come modello umano, un magnanimo, potremmo definirlo con Dante, e forse nel mondo mediatico di oggi, in cui la notorietà è spesso riservata a uomini molto piccoli, rivivere la sua storia può non essere inutile.
Il progetto fa seguito ad un’iniziativa analoga dell’ anno scorso: la lettura integrale dell’Iliade, che ha avuto notevole successo di pubblico.Ci avvarremo anche quest’anno – afferma la presidente Mai - della bellissima traduzione in prosa di Maria Grazia Ciani, pur non rinunciando agli incipit dei canti in greco: farli risuonare ancora una volta è un’emozione e un piacere.
Risuonare è la parola giusta, perché i poemi omerici sono poesia orale, fatta per essere recitata con l’accompagnamento della cetra ed ascoltata: riprendere questa tradizione dà risultati insperati. La lettura si rivolge soprattutto ai giovani, ma anche a coloro che hanno un ricordo scolastico dei poemi omerici e magari non li hanno più riletti.
Ai giovani di oggi viene data molto poco la possibilità di accostarsi alla cultura classica: la storia antica si studia alle elementari e poi alle superiori, con orario ridotto rispetto a un tempo. La lettura quasi integrale dei poemi omerici in seconda e terza media è ormai un ricordo di pochi. Ma c’è un motivo in più per rileggere Omero: anche se nessuno crede più al ‘miracolo greco’, il prodigioso nascere dal nulla della cultura greca, ma sono noti gli stretti legami che essa ebbe con le culture orientali precedenti e contemporanee, non si può negare però che la poesia, la filosofia, l’arte, la storiografia, la scienza, la matematica dei Greci siano alle origini della cultura occidentale.
La nostra cultura – dichiara l’assessore Brandi - deve essere conosciuta prima e più approfonditamente delle altre, non perché migliore, ma perché nostra, ed è importante, soprattutto nella società globalizzata e multiculturale di oggi, in cui entriamo in contatto con culture diverse, non dimenticare le proprie origini.
L’Odissea in particolare è l’archetipo di infiniti altri racconti succedutisi nella narrativa occidentale: di avventure, certo, perché il paesaggio si allarga alle vastità marine e agli incontri curiosi e pericolosi che vi si fanno, ma anche di crescita e presa di coscienza di sé da parte del protagonista. Odisseo resta uno degli eroi mitici più amati e ripresi da poeti e artisti fino ad oggi. E al di là del protagonista sono presenti e finemente tratteggiati molti altri personaggi: Telemaco e Penelope, Antinoo ed Eurimaco, Eumeo ed Euriclea, Calipso, Nausica, Femio e molti altri. I valori proposti nel poema sono ancora una volta profondamente umani: l’accettazione della sofferenza, il coraggio e la capacità di far fronte a situazioni estreme, la curiosità intellettuale, la tenacia nel perseguire i propri fini. Odisseo ci viene proposto come modello umano, un magnanimo, potremmo definirlo con Dante, e forse nel mondo mediatico di oggi, in cui la notorietà è spesso riservata a uomini molto piccoli, rivivere la sua storia può non essere inutile.
piazza Cavana