Stagione 2019-2020 del Politeama Rossetti - Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Friday 30.08.2019
– Tuesday 19.05.2020
Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
– Tuesday 19.05.2020
Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Si è tenuta al Café Rossetti, venerdì 30 giugno alle ore 11 la conferenza stampa di presentazione della Stagione 2019-2020 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Il saluto e le note sul cartellone che dovevano essere illustrate dal Presidente Sergio Pacor – impossibilitato a presenziare – sono state portate dalla vicepresidente dello Stabile regionale, Chiara Valenti Omero. Al saluto delle autorità presenti è seguito l’annuncio degli oltre 50 titoli che compongono un cartellone che si preannuncia ricco di novità, di spunti di riflessione, di qualità artistica. A partire da “L’onore perduto di Katharina Blum” di Heinrich Böll, per la regia di Franco Però, debutto assoluto, con cui si inaugurerà il 22 ottobre la nuova Stagione al Politeama Rossetti.
La magia e la poesia del teatro, ma anche la sua incisività critica e la sua spinta emozionale saranno gli strumenti con cui attraversare e raccontare “i nostri giorni”, per comprenderne le contraddizioni e le utopie, ha spiegato il direttore Franco Però illustrando le evoluzioni di una programmazione che, come di consueto, propone una pluralità di generi – Prosa, Altri Percorsi, Danza, Musical & Eventi – ha respiro internazionale e si rivolge ad un pubblico ampio ed eterogeneo.
La proposta di Prosa e la dinamica attività di produzione sono impegno fondamentale per il Teatro Stabile che nella Stagione 2019-2020 circuita nelle città italiane ben 8 spettacoli, di cui 5 sono novità assolute. Dopo il già citato “L’onore perduto di Katharina Blum” che nasce dalla collaborazione fra lo Stabile regionale, il Teatro Stabile di Napoli e quello di Catania, “L’infinito tra parentesi” di Marco Malvaldi, con Maddalena e Giovanni Crippa diretti da Piero Maccarinelli è una coproduzione con il Teatro della Toscana e Mittelfest (dove ha debuttato in anteprima con deciso successo). È invece firmato solo dallo Stabile “Valzer per un mentalista” di Davide Calabrese e Fabio Vagnarelli con Vanni De Luca, Andrea Germani e Romina Colbasso per la regia di Marco Lorenzi. Il Teatro Stabile rinnova l’impegno verso i vincitori del Premio Nazionale “Giovani Realtà del Teatro”, esprimendo sensibilità verso i talenti più giovani e attenzione ai nuovi linguaggi della scena: quest’anno si allestisce “Saduros” un lavoro del Collettivo L’Amalgama tratto dalle opere di Daniil Charms.
Proseguono poi la tournée nazionale de “I Miserabili” di Victor Hugo con Franco Branciaroli e la regia di Franco Però e di “(Tra parentesi) La vera storia di un’impensabile rivoluzione” di e con Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua diretti da Erika Rossi.
Infine il nuovo spettacolo dei giovani allievi dell’Associazione Culturale StarTs Lab, “Canto di Natale. Buon Natale Mr.Scrooge!” che Luciano Pasini trae dal classico di Charles Dickens, mentre rimane “in repertorio” al Museo de Henriquez “A Sarajevo il 28 giugno” di Gilberto Forti. Una così cospicua attività è possibile anche grazie all’impegno degli attori di riferimento del Teatro, che continuano a recitare nella maggior parte degli spettacoli di produzione: Filippo Borghi, Romina Colbasso, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Maria Grazia Plos.
Anche quest’anno è la grande letteratura ad ispirare lo spettacolo d’apertura della Stagione: una contaminazione che ritornerà in più momenti della programmazione. Si inizia dunque dal premio Nobel Heinrich Böll che nei primi anni Settanta, con ironia ed acutezza e usando il modello del “giallo”, ne “L’onore perduto di Katharina Blum” denuncia in modo straordinariamente antesignano la deriva del mondo della comunicazione. Quella che oggi definiamo “macchina del fango” o le “fake news” dell’epoca social sono già intuite dallo scrittore tedesco nel tratteggiare la vicenda dell’irreprensibile segretaria Katharina Blum che, trascorsa una notte d’amore con un piccolo criminale conosciuto a un ballo, resta coinvolta in un’indagine di polizia e nel conseguente e infamante scandalo giornalistico. La sua vita ne viene stravolta. La pièce si avvale dell’efficace adattamento drammaturgico di Letizia Russo e della regia di Franco Però che vi dirige gli attori di riferimento del Teatro, cui si aggiungono Elena Radonicich (applaudita nella fiction “La Porta Rossa”, oltre che sul grande schermo) che sarà Katharina, e Peppino Mazzotta che il grande pubblico ammira nel ruolo di Fazio ne “Il commissario Montalbano” ma che è soprattutto un bravissimo attore di teatro.
Una seconda produzione “L’infinito tra parentesi” segue immediatamente quest’inaugurazione proseguendo nel dialogo fra scienza e linguaggi della scena che lo Stabile percorre in attesa di ESOF2020. Scritto dal romanziere, giallista e chimico Marco Malvaldi, questo confronto fra cultura umanistica e scientifica è incarnato da due eccellenti interpreti quali Maddalena e Giovanni Crippa: diretti da Piero Maccarinelli restituiscono ogni sfumatura del testo avvincendo il pubblico in una perfetta alchimia di talenti e sapienze.
Il cartellone Prosa continua alternando grandi classici del Teatro di tutti tempi alla sensibilità di autori novecenteschi e contemporanei. Come Furio Bordon di cui ritorna in scena “Le ultime lune” nella bella edizione diretta da Daniele Salvo e interpretata da Andrea Giordana e Galatea Ranzi, o l’argentino Mario Diament che in “Cita a Ciegas” disegna un intreccio d’incontri apparentemente casuali che svelano sorprendenti relazioni d’amore: ne sono interpreti, diretti da Andrée Ruth Shammah Gioele Dix e Laura Marinoni.
L’eclettico Michael Frayn racconta attraverso il “teatro nel teatro” sentimenti e debolezze umane nell’esilarante “Rumori fuori scena” architettura comica perfetta che il regista Valerio Binasco affida agli attori dello Stabile di Torino. Ma la comicità più accesa e raffinata ritorna anche nella scrittura del novecentesco Joseph Kesserling in “Arsenico e vecchi merletti” che conta su due assolute fuoriclasse quali protagoniste – Anna Maria Guarnieri e Giulia Lazzarini – e nella compiutezza drammaturgica di Carlo Goldoni ne “La casa nova” diretto da Giuseppe Emiliani, e ancora nell’ironia cupa di Eduardo Scarpetta in “Miseria e nobiltà” dove Lello Arena diretto da Luciano Melchionna interpreta in modo personale l’iconica figura di Sciosciammocca.
Marco Paolini rilegge con occhi contemporanei il mito di Ulisse in “Nel tempo degli dei-Il calzolaio di Ulisse” per la regia di Gabriele Vacis e traccia un ponte fra il presente e l’universalità del mondo classico. Un mondo che traduce inquietudini e dilemmi contemporanei con una forza che non smette di stupire: basti pensare alla voce di Sofocle, nell’“Antigone” di cui Laura Sicignano cura adattamento e regia affidando a Sebastiano Lo Monaco il ruolo di Creonte, oppure alla capacità di “leggere” l’animo umano di Shakespeare, di cui va in scena il capolavoro più denso di poesia, “La Tempesta” per la regia di Roberto Andò, con il magistrale Prospero di Renato Carpentieri. Ma il grande elisabettiano è anche oggetto di un’interessante rilettura – a firma del regista Antonio Calenda e di Nicola Fano – in “Falstaff e il suo servo”, in cui si confrontano due protagonisti assoluti della scena italiana, Franco Branciaroli e Roberto Herlitzka. Il genio di Molière ritorna attraverso la regia attualizzante di Roberto Valerio nel “Tartufo” che – interpretato da Giuseppe Cederna – pone alla berlina la nostra società vuota di valori, corruttibile e materialista. E poi la travolgente prova d’attore di Gabriele Lavia nel “John Gabriel Borkman” di Ibsen: uno scontro fra maschile e femminile, fra repressione e istinto, gelo e desiderio di felicità che il regista Marco Sciaccaluga inscena in un allestimento di potente impatto.
Delinea continuità con il mondo della narrativa “Jezabel” di Irène Nemirovsky, scrittrice che è stata vittima dei momenti più drammatici del secolo scorso e che tratteggia una figura femminile seducente e misteriosa incarnata dalla brava Elena Ghiaurov. Infine “Le affinità elettive”, una vera perla del cartellone: il regista Andrea Baracco (che lo scorso anno ha diretto l’applaudito “Il Maestro e Margherita”) porta in scena il capolavoro di Goethe con la medesima forza, affidando a un eccellente cast il tema senza tempo della lotta fra ragione e sentimento, sensualità e morale.
Il cartellone Altri Percorsi si concentra sulle prospettive della nuova drammaturgia e della scena contemporanea. Nella Stagione 2019-2020 la ricerca sulla contaminazione fra linguaggi è presente fin dalla produzione d’apertura, “Valzer per un mentalista”. Commissionato dallo Stabile regionale a Davide Calabrese e Fabio Vagnarelli (componenti degli Oblivion) e messo in scena da Marco Lorenzi (che lo scorso anno ha colpito per la regia colta e impetuosa del “Platonov”) proietta il pubblico in un inedito crossing fra spettacolo di prosa e di magia. Seguendo la vicenda di un uomo che, nella Trieste del primo Novecento, sperimenta la psicoanalisi per recuperare la memoria, lo spettatore sfida le incredibili capacità mentali del mentalista Vanni De Luca che divide la scena con Andrea Germani e Romina Colbasso. “Kobane calling on Stage” per la regia di Nicola Zavagli trasforma il celebre fumetto di Zerocalcare in un atipico documentario teatrale che ripercorre l’esperienza di giovani volontari partiti per la città simbolo della resistenza curda. In “Va pensiero” di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari (Premio Ubu 2018) si trasfigura un fatto di cronaca in un racconto di collusione e di coraggiosa integrità, intersecando tagli cinematografici alla recitazione e alla musica originale e verdiana (per le repliche a Trieste sul palco ci sarà il Coro misto/Zbor “Jacobus Gallus”). Le fascinazioni della musica e del cabaret brechtiano rendono originale la formula di “Cabaret Sacco e Vanzetti” da Michele Santeramo con i versatili Raffaele Braia e Valerio Tambone.
Nasce dalla fascinazione letteraria il “Dracula” che Sergio Rubini trae da Bram Stoker e interpreta al fianco di Luigi Lo Cascio: due primi nomi, in un allestimento che trasuda inquietudine grazie all’installazione scenografica di Gregorio Botta. Ne “Il Gatto” di Simenon invece si affrontano fra accuse e sospetti Alvia Reale ed Elia Schilton. Ma il cartellone pone in luce molte altre declinazioni della nuova drammaturgia: c’è il teatro minimale di Will Eno in “Proprietà e atto” con un protagonista insolito come Francesco Mandelli (volto di MTV e di film di successo, regista, musicista e scrittore). C’è il Premio Ubu Rafael Spregelburd, artista di punta sulla scena internazionale, che in “Lucido” – regia di Jurij Ferrini – fra iperrealismo e comicità scorretta denuncia le nostre ipocrisie. E poi “Nel nome del padre” di Luigi Lunari con Paolo Briguglia e Silvia Ajelli, e “Mister Green” di Jeff Baron con Massimo De Francovich e Maximilian Nisi: toccanti dialoghi fra solitudini e generazioni. Gianluca Ferrato offre una magnetica prova in “Truman Capote. Questa cosa chiamata amore” monologo di Massimo Sgorbani e Laura Curino assicura in “Scintille” un grande esempio di teatro civile. Intriganti sono anche il gioco di scambi di ruolo in “Apologia” di Alexi Kaye Campbell con Elisabetta Pozzi nella regia di Andrea Chiodi e lo sfumare dei confini fra fatto teatrale e realtà, in “Un intervento” di Mike Bartlett diretto da Fabrizio Arcuri per il CSS.
Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia dà un ulteriore segno d’attenzione verso i giovani artisti ed i loro innovativi linguaggi, producendo e programmando anche in questa stagione lo spettacolo vincitore del Premio Nazionale “Giovani Realtà del Teatro” promosso dalla Civica Accademia d’Arte drammatica Nico Pepe di Udine: “Saduros” di Daniil Charms che nasce dalla poetica e dal lavoro d’improvvisazione del Collettivo L’Amalgama.
Energia e momenti poetici vibrano nel cartellone Musical & Eventi. L’appuntamento d’apertura porta a Trieste in esclusiva nazionale “The Choir of Man” prodotto da Nic Doodson ed Andrew Kay (un team accreditato) che ha conquistato l’Edinburgh Fringe Festival 2017. Lo show avvolge il pubblico nell’atmosfera allegra di un enorme (vero) pub dove un cast tutto maschile di nove performer esegue un crescendo di numeri musicali e coreografici. Trascinanti canzoni pop, folk, classici di Broadway, rock, ballate… da Adele ai Queen, da Paul Simon ai Red Hot Chili Peppers, da Kety Perry al musical.
Evento di caratura è “Notre Dame De Paris” che nel suo imponente allestimento va in scena per la seconda volta sul palcoscenico del Rossetti: l’effetto è davvero spettacolare e la resa delle coreografie, dei movimenti scenici, dell’interpretazione rende davvero preziosa l’opportunità di vederlo in questo contesto. Tratto dal capolavoro di Victor Hugo da Luc Plamondon e Pasquale Panella, sulle musiche di Riccardo Cocciante e con l’accurata regia di Gilles Maheu, lo spettacolo è ormai un “cult” e a Trieste ne saranno interpreti gli artisti del cast originale.
“Pinocchio Reloaded. Favola di un burattino senza fili” è un musical inedito che grazie alle coinvolgenti musiche di Edoardo Bennato e all’intuizione registica di Maurizio Colombi (già regista di “We Will Rock You” e “Peter Pan”) rivisita in modo surreale la famosa favola di Collodi.
“Aggiungi un posto a tavola”, amatissima commedia musicale che tocca Trieste nella ricca messinscena originale (memorabile la costruzione dell’arca) è ripresa da Gianluca Guidi che interpreta un ammirevole Don Silvestro. La forza dello spettacolo è nel cast brillante (con Lorenza Mario nel ruolo di Consolazione), nelle belle musiche di Armando Trovaioli e nello spirito ironico e ineguagliabile di Garinei e Giovannini e Jaja Fiastri che rivivono nelle battute e nel’’intreccio.
Non necessiterebbe parole di presentazione l’incantevole “SLAVA’S SNOWSHOW” che ritorna al Rossetti dopo 6 anni d’assenza con il suo linguaggio che sgorga dai sogni e dalle fiabe. Considerato “il miglior clown del mondo”, incluso stabilmente – con alcuni estratti nello spettacolo Alegrìa del Cirque du Soleil – Slava raccoglie nello SNOWSHOW i suoi numeri migliori e crea un’esperienza immersiva che culmina nella travolgente tempesta di neve cui allude il titolo.
Otto spettacoli, per la massima parte selezionati dal panorama internazionale compongono il cartellone Danza. La prima eccellenza è certo l’Australian Dance Theatre è un ospite di pregio, al suo debutto in Italia: compagnia di danza contemporanea impeccabile ed elegante, si presenta al Rossetti con “The Beginning of Nature” del coreografo Garry Stuart, definita a Broadway “la performance del secolo”. La coreografia esplora la natura, i suoi ritmi, i suoi mutamenti e veicola un prezioso messaggio di rispetto per le popolazioni aborigene.
Un’altra punta di diamante è la Hubbard Street Dance Chicago che ritorna allo Stabile per la terza volta: composta da 18 danzatori superlativi per intensità d’interpretazione e duttilità presenta quattro coreografie di alcuni fra i più interessanti maestri contemporanei: la canadese Crystal Pyte, l’israeliano Ohad Naharin, lo spagnolo Alejandro Cerrudo e l’americana Robin Mineko Williams.
Dopo il deciso successo di “Pixel” qualche stagione fa, lo Stabile ha coinvolto nuovamente la compagnia francese “Käfig” di Mourad Merzouki, che contamina hip hop e altre discipline artistiche: il loro “Charte Blanches” evoca la libertà creativa e nasce per celebrare i vent’anni dalla fondazione del gruppo. Ne raduna i primi elementi che creano una successione di numeri pieni di virtuosismi e di assoli memorabili.
Micha van Hoecke – coreografo amato e richiesto dai maggiori teatri internazionali – è una presenza prestigiosa e carismatica: alla guida della compagnia di danza di Daniele Cipriani crea “Shine”, magnetico balletto sulla musica dei Pink Floyd eseguite dal vivo dai Pink Floyd Legend.
Da Los Angeles arriva invece Bodytraffic, una compagnia giovane (è nata solo nel 2007) che in pochi anni si è imposta fra le più interessanti degli Stati Uniti, con il suo stile aperto a diversi impulsi, capace di armonizzare danza moderna e street dance.
Dopo qualche anno d’assenza ritorna in scena il tango, in uno spettacolo puro e seducente: “Tango Fatal” creato dal danzatore, maestro e coreografo Guillermo Berzins e dal suo gruppo di ballerini che danzeranno sulle musiche eseguite dal vivo dall’orchestra “Corazon de Tango”.
Ma nel carnet spicca ancora la compagnia italiana MM Contemporary Dance Company, che presenta un dittico: il direttore artistico Michele Merola traduce in danza le suggestioni della musica di Gershwin e della pittura di Edward Hopper; la coreografia di Enrico Morelli invece si lascia ispirare dalla musica commovente di Schubert.
Infine il repertorio classico e la tradizione russa sono protagoniste dell’appuntamento natalizio con “Lo schiaccianoci” di Čiaikovskij nell’esecuzione del Russian Classical Ballet.
Durante la conferenza stampa è stato presentato l’evento che nella Stagione 2019-2020 sarà offerto da Assicurazioni Generali a studenti e dipendenti: si tratta de “Il Grigio” capolavoro di Giorgio Gaber e Sandro Luporini che Giorgio Gallione adatta – inserendovi una decina di indimenticabili canzoni del Signor G – in un recital perfettamente calibrato sul talento e l’eclettismo di Elio, lo storico leader delle Storie Tese.
Alla proposta dei quattro regolari cartelloni, si aggiungono numerosi Eventi speciali: alcuni titoli vengono svelati nel corso della stagione, ma fin d’ora lo Stabile annuncia i due concerti di Patti Smith, quello di Simone Cristicchi, le due serate con l’Harlem Gospel Choir, il Galà dell’Operetta promosso dall’Associazione Internazionale dell’Operetta e il ritorno di Alessandro Albertin in “Perlasca. Il coraggio di dire no”.
Come è tradizione per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, anche gli spettacoli della Stagione 2019-2020 saranno corredati da molte iniziative collaterali: letture, incontri, momenti di approfondimento, talvolta organizzate in collaborazione con partner come i Civici Musei di Storia e Arte, ProESOF 2020 Trieste. Avranno seguito anche i seguitissimi incontri condotti dal direttore della British School del Friuli Venezia Giulia, Peter Brown.
Ricordiamo che il sito www.ilrossetti.it, propone informazioni aggiornate su spettacoli e prezzi e raccoglie contenuti multimediali, oltre a fornire servizi interessanti e la possibilità di accedere direttamente all’acquisto e alla prenotazione.
Da lunedì 2 settembre informazioni e depliant saranno disponibili presso la Biglietteria del Politeama Rossetti e presso gli altri punti vendita.
La campagna abbonamenti sarà aperta da venerdì 6 settembre, giorno in cui ci si potrà rivolgere per informazioni, acquisti e prenotazioni in tutti i punti vendita dello Stabile regionale.
La conferma degli abbonamenti a turno fisso va effettuata entro venerdì 27 settembre: i posti non confermati verranno messi in vendita a partire da lunedì 30 settembre.
Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.
Il saluto e le note sul cartellone che dovevano essere illustrate dal Presidente Sergio Pacor – impossibilitato a presenziare – sono state portate dalla vicepresidente dello Stabile regionale, Chiara Valenti Omero. Al saluto delle autorità presenti è seguito l’annuncio degli oltre 50 titoli che compongono un cartellone che si preannuncia ricco di novità, di spunti di riflessione, di qualità artistica. A partire da “L’onore perduto di Katharina Blum” di Heinrich Böll, per la regia di Franco Però, debutto assoluto, con cui si inaugurerà il 22 ottobre la nuova Stagione al Politeama Rossetti.
La magia e la poesia del teatro, ma anche la sua incisività critica e la sua spinta emozionale saranno gli strumenti con cui attraversare e raccontare “i nostri giorni”, per comprenderne le contraddizioni e le utopie, ha spiegato il direttore Franco Però illustrando le evoluzioni di una programmazione che, come di consueto, propone una pluralità di generi – Prosa, Altri Percorsi, Danza, Musical & Eventi – ha respiro internazionale e si rivolge ad un pubblico ampio ed eterogeneo.
La proposta di Prosa e la dinamica attività di produzione sono impegno fondamentale per il Teatro Stabile che nella Stagione 2019-2020 circuita nelle città italiane ben 8 spettacoli, di cui 5 sono novità assolute. Dopo il già citato “L’onore perduto di Katharina Blum” che nasce dalla collaborazione fra lo Stabile regionale, il Teatro Stabile di Napoli e quello di Catania, “L’infinito tra parentesi” di Marco Malvaldi, con Maddalena e Giovanni Crippa diretti da Piero Maccarinelli è una coproduzione con il Teatro della Toscana e Mittelfest (dove ha debuttato in anteprima con deciso successo). È invece firmato solo dallo Stabile “Valzer per un mentalista” di Davide Calabrese e Fabio Vagnarelli con Vanni De Luca, Andrea Germani e Romina Colbasso per la regia di Marco Lorenzi. Il Teatro Stabile rinnova l’impegno verso i vincitori del Premio Nazionale “Giovani Realtà del Teatro”, esprimendo sensibilità verso i talenti più giovani e attenzione ai nuovi linguaggi della scena: quest’anno si allestisce “Saduros” un lavoro del Collettivo L’Amalgama tratto dalle opere di Daniil Charms.
Proseguono poi la tournée nazionale de “I Miserabili” di Victor Hugo con Franco Branciaroli e la regia di Franco Però e di “(Tra parentesi) La vera storia di un’impensabile rivoluzione” di e con Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua diretti da Erika Rossi.
Infine il nuovo spettacolo dei giovani allievi dell’Associazione Culturale StarTs Lab, “Canto di Natale. Buon Natale Mr.Scrooge!” che Luciano Pasini trae dal classico di Charles Dickens, mentre rimane “in repertorio” al Museo de Henriquez “A Sarajevo il 28 giugno” di Gilberto Forti. Una così cospicua attività è possibile anche grazie all’impegno degli attori di riferimento del Teatro, che continuano a recitare nella maggior parte degli spettacoli di produzione: Filippo Borghi, Romina Colbasso, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Maria Grazia Plos.
Anche quest’anno è la grande letteratura ad ispirare lo spettacolo d’apertura della Stagione: una contaminazione che ritornerà in più momenti della programmazione. Si inizia dunque dal premio Nobel Heinrich Böll che nei primi anni Settanta, con ironia ed acutezza e usando il modello del “giallo”, ne “L’onore perduto di Katharina Blum” denuncia in modo straordinariamente antesignano la deriva del mondo della comunicazione. Quella che oggi definiamo “macchina del fango” o le “fake news” dell’epoca social sono già intuite dallo scrittore tedesco nel tratteggiare la vicenda dell’irreprensibile segretaria Katharina Blum che, trascorsa una notte d’amore con un piccolo criminale conosciuto a un ballo, resta coinvolta in un’indagine di polizia e nel conseguente e infamante scandalo giornalistico. La sua vita ne viene stravolta. La pièce si avvale dell’efficace adattamento drammaturgico di Letizia Russo e della regia di Franco Però che vi dirige gli attori di riferimento del Teatro, cui si aggiungono Elena Radonicich (applaudita nella fiction “La Porta Rossa”, oltre che sul grande schermo) che sarà Katharina, e Peppino Mazzotta che il grande pubblico ammira nel ruolo di Fazio ne “Il commissario Montalbano” ma che è soprattutto un bravissimo attore di teatro.
Una seconda produzione “L’infinito tra parentesi” segue immediatamente quest’inaugurazione proseguendo nel dialogo fra scienza e linguaggi della scena che lo Stabile percorre in attesa di ESOF2020. Scritto dal romanziere, giallista e chimico Marco Malvaldi, questo confronto fra cultura umanistica e scientifica è incarnato da due eccellenti interpreti quali Maddalena e Giovanni Crippa: diretti da Piero Maccarinelli restituiscono ogni sfumatura del testo avvincendo il pubblico in una perfetta alchimia di talenti e sapienze.
Il cartellone Prosa continua alternando grandi classici del Teatro di tutti tempi alla sensibilità di autori novecenteschi e contemporanei. Come Furio Bordon di cui ritorna in scena “Le ultime lune” nella bella edizione diretta da Daniele Salvo e interpretata da Andrea Giordana e Galatea Ranzi, o l’argentino Mario Diament che in “Cita a Ciegas” disegna un intreccio d’incontri apparentemente casuali che svelano sorprendenti relazioni d’amore: ne sono interpreti, diretti da Andrée Ruth Shammah Gioele Dix e Laura Marinoni.
L’eclettico Michael Frayn racconta attraverso il “teatro nel teatro” sentimenti e debolezze umane nell’esilarante “Rumori fuori scena” architettura comica perfetta che il regista Valerio Binasco affida agli attori dello Stabile di Torino. Ma la comicità più accesa e raffinata ritorna anche nella scrittura del novecentesco Joseph Kesserling in “Arsenico e vecchi merletti” che conta su due assolute fuoriclasse quali protagoniste – Anna Maria Guarnieri e Giulia Lazzarini – e nella compiutezza drammaturgica di Carlo Goldoni ne “La casa nova” diretto da Giuseppe Emiliani, e ancora nell’ironia cupa di Eduardo Scarpetta in “Miseria e nobiltà” dove Lello Arena diretto da Luciano Melchionna interpreta in modo personale l’iconica figura di Sciosciammocca.
Marco Paolini rilegge con occhi contemporanei il mito di Ulisse in “Nel tempo degli dei-Il calzolaio di Ulisse” per la regia di Gabriele Vacis e traccia un ponte fra il presente e l’universalità del mondo classico. Un mondo che traduce inquietudini e dilemmi contemporanei con una forza che non smette di stupire: basti pensare alla voce di Sofocle, nell’“Antigone” di cui Laura Sicignano cura adattamento e regia affidando a Sebastiano Lo Monaco il ruolo di Creonte, oppure alla capacità di “leggere” l’animo umano di Shakespeare, di cui va in scena il capolavoro più denso di poesia, “La Tempesta” per la regia di Roberto Andò, con il magistrale Prospero di Renato Carpentieri. Ma il grande elisabettiano è anche oggetto di un’interessante rilettura – a firma del regista Antonio Calenda e di Nicola Fano – in “Falstaff e il suo servo”, in cui si confrontano due protagonisti assoluti della scena italiana, Franco Branciaroli e Roberto Herlitzka. Il genio di Molière ritorna attraverso la regia attualizzante di Roberto Valerio nel “Tartufo” che – interpretato da Giuseppe Cederna – pone alla berlina la nostra società vuota di valori, corruttibile e materialista. E poi la travolgente prova d’attore di Gabriele Lavia nel “John Gabriel Borkman” di Ibsen: uno scontro fra maschile e femminile, fra repressione e istinto, gelo e desiderio di felicità che il regista Marco Sciaccaluga inscena in un allestimento di potente impatto.
Delinea continuità con il mondo della narrativa “Jezabel” di Irène Nemirovsky, scrittrice che è stata vittima dei momenti più drammatici del secolo scorso e che tratteggia una figura femminile seducente e misteriosa incarnata dalla brava Elena Ghiaurov. Infine “Le affinità elettive”, una vera perla del cartellone: il regista Andrea Baracco (che lo scorso anno ha diretto l’applaudito “Il Maestro e Margherita”) porta in scena il capolavoro di Goethe con la medesima forza, affidando a un eccellente cast il tema senza tempo della lotta fra ragione e sentimento, sensualità e morale.
Il cartellone Altri Percorsi si concentra sulle prospettive della nuova drammaturgia e della scena contemporanea. Nella Stagione 2019-2020 la ricerca sulla contaminazione fra linguaggi è presente fin dalla produzione d’apertura, “Valzer per un mentalista”. Commissionato dallo Stabile regionale a Davide Calabrese e Fabio Vagnarelli (componenti degli Oblivion) e messo in scena da Marco Lorenzi (che lo scorso anno ha colpito per la regia colta e impetuosa del “Platonov”) proietta il pubblico in un inedito crossing fra spettacolo di prosa e di magia. Seguendo la vicenda di un uomo che, nella Trieste del primo Novecento, sperimenta la psicoanalisi per recuperare la memoria, lo spettatore sfida le incredibili capacità mentali del mentalista Vanni De Luca che divide la scena con Andrea Germani e Romina Colbasso. “Kobane calling on Stage” per la regia di Nicola Zavagli trasforma il celebre fumetto di Zerocalcare in un atipico documentario teatrale che ripercorre l’esperienza di giovani volontari partiti per la città simbolo della resistenza curda. In “Va pensiero” di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari (Premio Ubu 2018) si trasfigura un fatto di cronaca in un racconto di collusione e di coraggiosa integrità, intersecando tagli cinematografici alla recitazione e alla musica originale e verdiana (per le repliche a Trieste sul palco ci sarà il Coro misto/Zbor “Jacobus Gallus”). Le fascinazioni della musica e del cabaret brechtiano rendono originale la formula di “Cabaret Sacco e Vanzetti” da Michele Santeramo con i versatili Raffaele Braia e Valerio Tambone.
Nasce dalla fascinazione letteraria il “Dracula” che Sergio Rubini trae da Bram Stoker e interpreta al fianco di Luigi Lo Cascio: due primi nomi, in un allestimento che trasuda inquietudine grazie all’installazione scenografica di Gregorio Botta. Ne “Il Gatto” di Simenon invece si affrontano fra accuse e sospetti Alvia Reale ed Elia Schilton. Ma il cartellone pone in luce molte altre declinazioni della nuova drammaturgia: c’è il teatro minimale di Will Eno in “Proprietà e atto” con un protagonista insolito come Francesco Mandelli (volto di MTV e di film di successo, regista, musicista e scrittore). C’è il Premio Ubu Rafael Spregelburd, artista di punta sulla scena internazionale, che in “Lucido” – regia di Jurij Ferrini – fra iperrealismo e comicità scorretta denuncia le nostre ipocrisie. E poi “Nel nome del padre” di Luigi Lunari con Paolo Briguglia e Silvia Ajelli, e “Mister Green” di Jeff Baron con Massimo De Francovich e Maximilian Nisi: toccanti dialoghi fra solitudini e generazioni. Gianluca Ferrato offre una magnetica prova in “Truman Capote. Questa cosa chiamata amore” monologo di Massimo Sgorbani e Laura Curino assicura in “Scintille” un grande esempio di teatro civile. Intriganti sono anche il gioco di scambi di ruolo in “Apologia” di Alexi Kaye Campbell con Elisabetta Pozzi nella regia di Andrea Chiodi e lo sfumare dei confini fra fatto teatrale e realtà, in “Un intervento” di Mike Bartlett diretto da Fabrizio Arcuri per il CSS.
Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia dà un ulteriore segno d’attenzione verso i giovani artisti ed i loro innovativi linguaggi, producendo e programmando anche in questa stagione lo spettacolo vincitore del Premio Nazionale “Giovani Realtà del Teatro” promosso dalla Civica Accademia d’Arte drammatica Nico Pepe di Udine: “Saduros” di Daniil Charms che nasce dalla poetica e dal lavoro d’improvvisazione del Collettivo L’Amalgama.
Energia e momenti poetici vibrano nel cartellone Musical & Eventi. L’appuntamento d’apertura porta a Trieste in esclusiva nazionale “The Choir of Man” prodotto da Nic Doodson ed Andrew Kay (un team accreditato) che ha conquistato l’Edinburgh Fringe Festival 2017. Lo show avvolge il pubblico nell’atmosfera allegra di un enorme (vero) pub dove un cast tutto maschile di nove performer esegue un crescendo di numeri musicali e coreografici. Trascinanti canzoni pop, folk, classici di Broadway, rock, ballate… da Adele ai Queen, da Paul Simon ai Red Hot Chili Peppers, da Kety Perry al musical.
Evento di caratura è “Notre Dame De Paris” che nel suo imponente allestimento va in scena per la seconda volta sul palcoscenico del Rossetti: l’effetto è davvero spettacolare e la resa delle coreografie, dei movimenti scenici, dell’interpretazione rende davvero preziosa l’opportunità di vederlo in questo contesto. Tratto dal capolavoro di Victor Hugo da Luc Plamondon e Pasquale Panella, sulle musiche di Riccardo Cocciante e con l’accurata regia di Gilles Maheu, lo spettacolo è ormai un “cult” e a Trieste ne saranno interpreti gli artisti del cast originale.
“Pinocchio Reloaded. Favola di un burattino senza fili” è un musical inedito che grazie alle coinvolgenti musiche di Edoardo Bennato e all’intuizione registica di Maurizio Colombi (già regista di “We Will Rock You” e “Peter Pan”) rivisita in modo surreale la famosa favola di Collodi.
“Aggiungi un posto a tavola”, amatissima commedia musicale che tocca Trieste nella ricca messinscena originale (memorabile la costruzione dell’arca) è ripresa da Gianluca Guidi che interpreta un ammirevole Don Silvestro. La forza dello spettacolo è nel cast brillante (con Lorenza Mario nel ruolo di Consolazione), nelle belle musiche di Armando Trovaioli e nello spirito ironico e ineguagliabile di Garinei e Giovannini e Jaja Fiastri che rivivono nelle battute e nel’’intreccio.
Non necessiterebbe parole di presentazione l’incantevole “SLAVA’S SNOWSHOW” che ritorna al Rossetti dopo 6 anni d’assenza con il suo linguaggio che sgorga dai sogni e dalle fiabe. Considerato “il miglior clown del mondo”, incluso stabilmente – con alcuni estratti nello spettacolo Alegrìa del Cirque du Soleil – Slava raccoglie nello SNOWSHOW i suoi numeri migliori e crea un’esperienza immersiva che culmina nella travolgente tempesta di neve cui allude il titolo.
Otto spettacoli, per la massima parte selezionati dal panorama internazionale compongono il cartellone Danza. La prima eccellenza è certo l’Australian Dance Theatre è un ospite di pregio, al suo debutto in Italia: compagnia di danza contemporanea impeccabile ed elegante, si presenta al Rossetti con “The Beginning of Nature” del coreografo Garry Stuart, definita a Broadway “la performance del secolo”. La coreografia esplora la natura, i suoi ritmi, i suoi mutamenti e veicola un prezioso messaggio di rispetto per le popolazioni aborigene.
Un’altra punta di diamante è la Hubbard Street Dance Chicago che ritorna allo Stabile per la terza volta: composta da 18 danzatori superlativi per intensità d’interpretazione e duttilità presenta quattro coreografie di alcuni fra i più interessanti maestri contemporanei: la canadese Crystal Pyte, l’israeliano Ohad Naharin, lo spagnolo Alejandro Cerrudo e l’americana Robin Mineko Williams.
Dopo il deciso successo di “Pixel” qualche stagione fa, lo Stabile ha coinvolto nuovamente la compagnia francese “Käfig” di Mourad Merzouki, che contamina hip hop e altre discipline artistiche: il loro “Charte Blanches” evoca la libertà creativa e nasce per celebrare i vent’anni dalla fondazione del gruppo. Ne raduna i primi elementi che creano una successione di numeri pieni di virtuosismi e di assoli memorabili.
Micha van Hoecke – coreografo amato e richiesto dai maggiori teatri internazionali – è una presenza prestigiosa e carismatica: alla guida della compagnia di danza di Daniele Cipriani crea “Shine”, magnetico balletto sulla musica dei Pink Floyd eseguite dal vivo dai Pink Floyd Legend.
Da Los Angeles arriva invece Bodytraffic, una compagnia giovane (è nata solo nel 2007) che in pochi anni si è imposta fra le più interessanti degli Stati Uniti, con il suo stile aperto a diversi impulsi, capace di armonizzare danza moderna e street dance.
Dopo qualche anno d’assenza ritorna in scena il tango, in uno spettacolo puro e seducente: “Tango Fatal” creato dal danzatore, maestro e coreografo Guillermo Berzins e dal suo gruppo di ballerini che danzeranno sulle musiche eseguite dal vivo dall’orchestra “Corazon de Tango”.
Ma nel carnet spicca ancora la compagnia italiana MM Contemporary Dance Company, che presenta un dittico: il direttore artistico Michele Merola traduce in danza le suggestioni della musica di Gershwin e della pittura di Edward Hopper; la coreografia di Enrico Morelli invece si lascia ispirare dalla musica commovente di Schubert.
Infine il repertorio classico e la tradizione russa sono protagoniste dell’appuntamento natalizio con “Lo schiaccianoci” di Čiaikovskij nell’esecuzione del Russian Classical Ballet.
Durante la conferenza stampa è stato presentato l’evento che nella Stagione 2019-2020 sarà offerto da Assicurazioni Generali a studenti e dipendenti: si tratta de “Il Grigio” capolavoro di Giorgio Gaber e Sandro Luporini che Giorgio Gallione adatta – inserendovi una decina di indimenticabili canzoni del Signor G – in un recital perfettamente calibrato sul talento e l’eclettismo di Elio, lo storico leader delle Storie Tese.
Alla proposta dei quattro regolari cartelloni, si aggiungono numerosi Eventi speciali: alcuni titoli vengono svelati nel corso della stagione, ma fin d’ora lo Stabile annuncia i due concerti di Patti Smith, quello di Simone Cristicchi, le due serate con l’Harlem Gospel Choir, il Galà dell’Operetta promosso dall’Associazione Internazionale dell’Operetta e il ritorno di Alessandro Albertin in “Perlasca. Il coraggio di dire no”.
Come è tradizione per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, anche gli spettacoli della Stagione 2019-2020 saranno corredati da molte iniziative collaterali: letture, incontri, momenti di approfondimento, talvolta organizzate in collaborazione con partner come i Civici Musei di Storia e Arte, ProESOF 2020 Trieste. Avranno seguito anche i seguitissimi incontri condotti dal direttore della British School del Friuli Venezia Giulia, Peter Brown.
Ricordiamo che il sito www.ilrossetti.it, propone informazioni aggiornate su spettacoli e prezzi e raccoglie contenuti multimediali, oltre a fornire servizi interessanti e la possibilità di accedere direttamente all’acquisto e alla prenotazione.
Da lunedì 2 settembre informazioni e depliant saranno disponibili presso la Biglietteria del Politeama Rossetti e presso gli altri punti vendita.
La campagna abbonamenti sarà aperta da venerdì 6 settembre, giorno in cui ci si potrà rivolgere per informazioni, acquisti e prenotazioni in tutti i punti vendita dello Stabile regionale.
La conferma degli abbonamenti a turno fisso va effettuata entro venerdì 27 settembre: i posti non confermati verranno messi in vendita a partire da lunedì 30 settembre.
Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.