Alan e il mare
Thursday 13.12.2018
Teatro Miela
Teatro Miela
Regia e drammaturgia e costumi Giuliano Scarpinato
con Michele Degirolamo, Federico Brugnone in video Elena Aimone una produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG / Accademia Perduta Romagna Teatri
La storia di Alan Kurdi, il piccolo profugo siriano annegato a settembre 2015 sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia, ha costituito un momento di svolta nella nostra percezione, ormai da tempo “anestetizzata”, della drammatica epopea vissuta negli ultimi anni dai milioni di uomini, donne e bambini fuggiti dai propri paesi (Siria, Iraq, Afghanistan) per approdare in Europa. L’immagine di Alan, potente e ineludibile, è un punto di non ritorno. Lo è stata per Nilufer Demir, la fotoreporter che ha scattato la foto-simbolo (“Ero pietrificata. L’unica cosa che potevo fare era fare in modo che il suo grido fosse sentito da tutti”, ha dichiarato); lo è stata, oltre ogni misura di umana sofferenza, per il padre Abdullah al – Kurdi, che insieme al figlio più piccolo ha visto morire sotto i propri occhi il fratellino Galip e la moglie Rehan.
con Michele Degirolamo, Federico Brugnone in video Elena Aimone una produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG / Accademia Perduta Romagna Teatri
La storia di Alan Kurdi, il piccolo profugo siriano annegato a settembre 2015 sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia, ha costituito un momento di svolta nella nostra percezione, ormai da tempo “anestetizzata”, della drammatica epopea vissuta negli ultimi anni dai milioni di uomini, donne e bambini fuggiti dai propri paesi (Siria, Iraq, Afghanistan) per approdare in Europa. L’immagine di Alan, potente e ineludibile, è un punto di non ritorno. Lo è stata per Nilufer Demir, la fotoreporter che ha scattato la foto-simbolo (“Ero pietrificata. L’unica cosa che potevo fare era fare in modo che il suo grido fosse sentito da tutti”, ha dichiarato); lo è stata, oltre ogni misura di umana sofferenza, per il padre Abdullah al – Kurdi, che insieme al figlio più piccolo ha visto morire sotto i propri occhi il fratellino Galip e la moglie Rehan.