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La Risiera racconta

Sunday 26.01.2020
Risiera di San Sabba
Giunge alla quarta edizione “La memoria e la scelta” il progetto a cura di Paola Pini e su idea del direttore Franco Però, che lo Stabile dal 23 al 26 gennaio declina sui temi della Shoah, offrendo al pubblico – nel periodo della Giornata della Memoria – un’occasione di conoscenza e riflessione su una pagina inquietante del Novecento, che va presa a monito perché non si cada mai più in simili gorghi di odio insensato.
Il progetto quest’anno raddoppia: oltre all’evento finale che – come nelle passate edizioni – vedrà protagonisti i ragazzi dei licei Carducci/Dante, Galilei, Oberdan, Petrarca, Prešeren, in un simbolico perpetuare il messaggio presso le generazioni future, l’edizione 2020 prevede anche quattro repliche alla Sala Bartoli dello spettacolo “Storia di un uomo banale”, interpretato da Andrea Germani e Romina Colbasso.
La giornalista Paola Pini cura entrambe le parti de “La memoria e la scelta/4”, che avrà inizio alla Sala Bartoli il 23 gennaio alle 19.30 con la prima di “Storia di un uomo banale” (repliche alla stessa ora fino a domenica 26 gennaio) e domenica 26 gennaio alle ore 16 culminerà nell’evento intitolato “La Risiera racconta” con i ragazzi dei licei, in scena proprio alla Risiera di San Sabba alle ore 16.Ne “La Risiera racconta” si affronteranno le figure di di Friedrich Rainer e Odilo Globočnik attraverso letture intervallate a interventi musicali.
Lo spettacolo “Storia di un uomo banale” invece è liberamente tratto da “In quelle tenebre”, risultato dell’intervista, ampliata da molte altre testimonianze, che Gitta Sereny fece a Franz Stangl nel 1971 presso il carcere di Düsseldorf, luogo in cui l’uomo scontava la condanna all’ergastolo.
Stangl poteva sembrare proprio “un uomo qualsiasi” e per questo la sua storia colpisce tanto: nasce ad Altmünster, in Austria, nel 1908. Poliziotto nel 1938 e in seguito ufficiale delle SS, è parte attiva nel Progetto Eutanasia, attraverso il quale saranno uccise tra le 60.000 e le 100.000 persone con minorazioni mentali o fisiche, tristemente noto come Aktion T4; nel 1942 dirige i campi di sterminio di Sobibor prima e di Treblinka poi; dal 1943 al 1945 è infine trasferito in Italia, dove risulta impiegato nei territori della Zona Operativa del Litorale Adriatico (l’Adriatisches Küstenland), in particolare a Udine e a Fiume, ma la sua presenza è testimoniata anche a Trieste, alla Risiera di San Sabba.
Di fronte a quello che lui stesso descrisse come “l’inferno di Dante materializzato” non seppe rifiutare l’incarico di comandante del campo di sterminio di Treblinka, annegando nell’alcol la propria vigliaccheria.
Gitta Sereny nasce a Vienna nel 1921. Nel 1934 assiste, a Norimberga, a un rastrellamento di massa operato dai nazisti; dopo l’Anschluss del 1938, emigra in Francia dove opera nella Resistenza e, alla fine della Guerra, si unisce alle forze dell’UNRRA (l’Amministrazione delle Nazioni Unite per l’assistenza e la riabilitazione delle popolazioni danneggiate dalla guerra) per occuparsi di riunire ai familiari i bambini superstiti a Dachau.
Quello che avviene in scena assomiglia a una partita a scacchi molto particolare: Gitta Sereny e Franz Stangl si fronteggiano in uno scambio verbale ed emozionale carico di tensione, un gioco di cui è lei a dettare le regole.
Museo della Risiera di San Sabba
via Giovanni Palatucci
34100 Trieste
+39 040 826 202
WWW.RISIERASANSABBA.IT